Digitale & Lifestyle Tom Ford: «I miei vestiti sono sostenibili perché nessuno li butta via»

Il designer ha discusso con Julianne Moore alla conferenza Forces of Fashion di Vogue, del crescente problema ambientale causato dal fast fashion.

Tom Ford non ha dubbi. I suoi abiti sono sostenibili perché con i suoi prezzi nessuno li cestina.

Giovedì, durante un'intervista alla conferenza Forces of Fashion di Vogue a New York, il pluripremiato designer e regista ha discusso con la sua musa, Julianne Moore, del crescente problema ambientale causato dal fast fashion.

Nel tentativo di combattere l'eccessivo consumo nel settore, il premio Oscar rivela che smetterà di fare acquisti per almeno un anno. Mentre Ford continuerà invece a progettare: i suoi abiti sono un classico, nessuno li compra per poi cestinarli.

«Qualche anno fa a Milano ho ricevuto un premio da una fondazione in cui è coinvolta Livia Firth, riguarda la sostenibilità nella moda, perché i miei vestiti sono così costosi che le persone non li buttano via. Li vendono all'asta o li rivendono: era una specie di scherzo», ha ricordato Tom Ford con un sorriso.

L'attuale presidente del Council of Fashion Designers, che in precedenza ha ricoperto il ruolo di direttore creativo di Gucci e Yves Saint Laurent, per le sue collezioni uomo e donna confeziona esclusivamente capi di qualità. In modo che possano essere tramandate di generazione in generazione.

«Prima di tutto, tutto ciò che produco è realizzato in Italia. I lavoratori sono incredibilmente attenti, precisi, e ben pagati. Gli abiti non sono fatti per essere gettati via».

Il prezzo delle collezioni Tom Ford ha un motivo: «Sono abiti costosi ma la lavorazione lo richiede. Non sono artificialmente costosi; è quanto costa imputare 35 ore di lavorazione per una giacca fatta a mano».