Digitale & Lifestyle Trattamenti di bellezza: i più popolari dell’anno

Il 2019 è stato l’anno della cheratina e dei fillers. Ecco cosa non farci sfuggire in questi ultimi mesi.

Facial, peeling chimici, filler dermali e microdermoabrasione. Tutto questo ha caratterizzato l’ultima manciata di anni nell’amato settore beauty.

Ma gli esperti sono sicuri che non finisca qua. Il website Yelp ha analizzato la situazione. Ecco il risultato.

«Tantissime persone vanno a fare trattamenti di bellezza che riflettono un look più naturale, abbandonando le fake tan e il make-up permanente», dice la specialista di trend del sito, Tara Lewis. «Piuttosto, le scelte puntano sempre più sul dermaplaning (scrub, ndr) e il microneedling (tecnica dei microaghi, ndr), che migliorano la textura e l’aspetto della pelle, concentrando tutto su un look radioso».

Sempre secondo i calcoli di Yelp, anche gli HydraFacials hanno spopolato alla grande quest'anno, stabilmente presenti dal 2007. In questo genere di trattamenti, viene impiegato un aggeggio per pulire ed esfoliare in profondità al fine di neutralizzare le cellule morte per poi immergere la pelle nell’idratazione intensa dei sieri. Altri trattamenti top di quest’anno sono la Ultherapy, l’intramontabile Botox, ma anche il Restylane e il Juvederm, tutti mirati a distendere la pelle e restituirle un aspetto più giovanile.

Abbiamo visto anche tecniche di peeling e congelamento, come CoolSculpting, diventata super trendy nel corso degli ultimi anni, in particolare tra il 2011 e il 2017. Anche la nail art continua a crescere, e le previsioni per il 2020 sono ancora più entusiasmanti.

In declino invece le cerette (come richiedere al giorno d’oggi una brasiliana?), la microdermoabrasione, gli spray per l’abbronzatura finta, le extension per le ciglia, i tattoo per le sopracciglia e il make-up permanente.

«Le lampade hanno raggiunto il picco della popolarità nel 2015, poi da quel momento in poi hanno visto un forte calo, con una piccola eccezione per il 2007. Ma dal 2010 ad oggi sono molto meno richieste», conclude l’esperta.