Lifestyle Traumi e DPTS: cosa c’è da sapere

Lo psicoterapista Stephen Taylor RMN ci parla del disturbo post-traumatico da stress.

Sapere e capire di più sulla natura dei traumi e sul disturbo post-traumatico da stress (DPTS) non è importante solo se siamo noi a soffrirne, ma anche se l’esperienza riguarda una persona a noi cara o vicina. Per questo il team di Cover Media ha parlato con lo specialista di psicologia e medicina Stephen Taylor RMN.

«Il DPTS è una collezione di sintomi relativi ad un trauma», ha spiegato il dottore. «Questi includono l'ipervigilanza, ansia cronica, pensieri negativi, irregolari pattern di sonno e abuso di sostanze come l’alcol. Quando si consumano alcolici, è come se il cervello venisse “ammorbidito” e abbiamo la sensazione di essere più rilassati, ma una volta che l’effetto finisce, diventiamo ancora più ansiosi».

Il DPTS è una condizione comune tra ex soldati e veterani di guerra, che hanno visto e vissuto le atrocità della guerra e affrontano grosse difficoltà una volta rientrati a casa.

«I soldati che soffrono del DPTS possono avere reazioni eccessive di fronte alle cose più piccole, oppure se si trovano davanti ad un particolare che ricorda loro il passato: può essere il colore verde, per esempio, che associano alla “zona verde” in Afghanistan. Possono fare incubi la notte e avere l’istinto di dar colpi nell’aria. Oppure, se si tratta di un caso DPTS infantile, è possibile che vi sia un comportamento autolesivo nei più giovani, che hanno difficoltà a comprendere ciò che gli è accaduto. Gli psicoterapisti e gli psicologi nelle scuole possono essere di grosso aiuto in questi casi», ha continuato l’esperto.

«Anche i farmaci come il Prozac e la Sertraline possono aiutare enormemente il cervello a diventare meno ansioso. Possono essere consigliati dal medico e prescritti dallo psichiatra. Anche stabilire un buon rapporto con lo psichiatra è cruciale per la guarigione».

Per saperne di più consultiamo il sito dello specialista stephentaylorpsychotherapy.co.uk.