Digitale & Lifestyle Valentino: Pierpaolo Piccioli punta a cambiare la percezione del lusso

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23.8.2019 - 13:10

Where: Paris, France
When: 05 Mar 2017
Credit: GAT Images/Cover Images
Where: Paris, France When: 05 Mar 2017 Credit: GAT Images/Cover Images
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Il direttore creativo dell’etichetta milanese vuole modernizzare l'etichetta, che è stata fondata dall'icona della moda Valentino Garavani nel 1960.

Il direttore creativo di Valentino, Pierpaolo Piccioli, vuole cambiare la percezione del lusso.

Il designer italiano funge da direttore artistico della casa di lusso da luglio 2016, da quando la sua storica partner creativa Maria Grazia Chiuri è passata a Christian Dior.

Valentino è noto per i suoi abiti drammatici e accessori stravaganti, ma Piccioli ha ora discusso di come sta pianificando di modernizzare l'etichetta, che è stata fondata dall'icona della moda Valentino Garavani nel 1960.

«Valentino è noto come marchio di haute couture molto esclusivo, il cui lifestyle è un sogno vero e proprio», ha detto Pierpaolo Piccioli in un'intervista per il numero di settembre 2019 di Harper's Bazaar.

«Tuttavia, il mio lussuoso modo di vivere è vivere fuori, vicino al mare... Il mio grande obiettivo è cambiare la percezione del lusso: portandolo da uno stile di vita chiuso, a una comunità di persone che condividono valori».

Con le sue collezioni per Valentino, Piccioli ha raccolto grandi elogi: per il suo uso di audaci blocchi di colore, l'utilizzo di tessuti pregiati e la confezione di abiti sorprendenti.

Inoltre, per il Met Gala 2019 lo stilista ha vestito celebrità di prim'ordine come Naomi Campbell, Joan Collins e Julianne Moore, questo perché considera sempre attentamente come ciascuno dei suoi look celebra l'individualità di chi lo indossa.

«La mia idea di bellezza riguarda la diversità; mentre l'idea di bellezza del signor Valentino risiedeva in un certo tipo di bellezza», ha aggiunto Piccioli.

«Sento che non sto imponendo uno stile, ma propongo pezzi. La differenza è quella che io non offro una donna ideale, ma l'idea che l'individualità sia bellezza».

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