SaluteLa vitamina D può aiutare a prevenire la demenza
Covermedia
9.3.2023 - 16:00
Gli esperti dell'Università di Calgary in Canada e dell'Università di Exeter nel Regno Unito hanno esaminato il rapporto tra l'integrazione di vitamina D e la demenza in oltre 12.000 persone.
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09.03.2023, 16:00
09.03.2023, 16:06
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La vitamina D è fondamentale per mantenere in salute ossa, denti e muscoli.
Una nuova ricerca però ha dimostrato che l'assunzione di integratori di vitamina D può anche aiutare a tenere a bada la demenza.
Gli esperti dell'Università di Calgary in Canada e dell'Università di Exeter nel Regno Unito hanno esaminato la relazione tra l'integrazione di vitamina D e la demenza in oltre 12.000 persone.
Di conseguenza, hanno scoperto che l'assunzione di vitamina D era associata a una minore insorgenza della demenza, riscontrando che il gruppo che assumeva integratori, aveva il 40% in meno di diagnosi di demenza.
Un'integrazione precoce vantaggiosa prima del declino
«Sappiamo che la vitamina D ha alcuni effetti sul cervello che potrebbero avere implicazioni per la riduzione della demenza, ma finora la ricerca ha dato risultati contrastanti», ha dichiarato il professor Zahinoor Ismail.
«I nostri risultati forniscono indicazioni fondamentali sui gruppi che potrebbero essere specificamente indirizzati all'integrazione di vitamina D. Nel complesso, abbiamo trovato prove che suggeriscono che un'integrazione più precoce potrebbe essere particolarmente vantaggiosa, prima dell'inizio del declino cognitivo».
Sebbene la vitamina D sia stata efficace in tutti i gruppi, il team ha riscontrato che gli effetti erano significativamente maggiori nelle donne.
Ulteriori studi
Alla luce dei risultati, i ricercatori sperano di intraprendere ulteriori studi.
«Prevenire la demenza o anche solo ritardarne l'insorgenza è di vitale importanza visto il numero crescente di persone colpite. Il legame con la vitamina D in questo studio suggerisce che l'assunzione di integratori di vitamina D potrebbe essere utile per prevenire o ritardare la demenza, ma ora abbiamo bisogno di studi clinici per confermare se questo è davvero il caso», ha aggiunto il coautore dottor Byron Creese.
L'organismo crea la vitamina D grazie alla luce solare diretta sulla pelle quando si è all'aperto, ma si trova anche in un piccolo numero di alimenti come il pesce azzurro, la carne rossa, il tuorlo d'uovo e gli alimenti arricchiti.
Secondo gli attuali consigli del governo britannico, tutti dovrebbero prendere in considerazione l'assunzione di un integratore giornaliero di vitamina D durante i mesi autunnali e invernali.
I risultati completi dello studio sono stati pubblicati su Alzheimer's & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring.