Diversi 40 anni da Louise Brown, nati in provetta 8 milioni di bimbi

ANSA/dpa/sda/tsch

9.7.2018

Non sono molti i bambini ad aver ricevuto tante attenzioni alla loro nascita quanto Louise Brown. Lei è stata la prima bambina al mondo nata con inseminazione artificiale. Da quel momento in poi moltissime coppie hanno potuto realizzare il proprio desiderio di genitorialità grazie a questo metodo rivoluzionario.

Sono passati circa 40 anni dalla nascita del primo bambino concepito in provetta. Da quel giorno più di otto milioni di bambini sono venuti al mondo grazie ad un trattamento per la fertilità. È quanto ha svelato uno studio sui dati ICMART, presentato martedì al congresso annuale della Società europea di riproduzione umana ed embriologia (ESHRE) a Barcellona. Oggi si stima che ogni anno siano circa 500'000 i bambini nati con inseminazione artificiale in tutto il mondo.

In Europa è la Spagna a detenere il record del maggior numero di trattamenti per la fertilità con 119'875 cicli terapeutici solo nel 2015, seguita dalla Russia (110'723), dalla Germania (96'512) e dalla Francia (93'918), come evidenziato dall'ESHRE. I dati comprendono fecondazione in vitro (FIV), iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI) e donazione di ovociti, vietate in Svizzera.

Una coppia su dieci è sterile

Secondo i dati dell'ESHRE, nel 2015 in Europa sono stati conclusi circa 800'000 cicli terapeutici che hanno portato alla nascita di 157'449 bambini. Tuttavia tale dato non comprende tutti i paesi. Mancherebbe in particolare il Regno Unito, che conta normalmente circa 60'000 cicli.

Secondo le statistiche presentate, il 36 percento dei trasferimenti di embrioni condurrebbero ad una gravidanza. Le possibilità di successo sono maggiori quando l'embrione viene impiantato nell'utero a cinque e non a tre giorni. In linea di principio, le prospettive di gravidanza sono più basse in età avanzata e non tutte le gravidanze conducono alla nascita di un bambino. Dal momento che oggigiorno si impianta sempre più spesso un solo embrione, le gravidanze gemellari sono più rare; nel 2015 il tasso si aggirava attorno al 14 percento.

Circa una coppia su dieci ha difficoltà a concepire un figlio in modo naturale. Prima del 1978 non c'era quasi alcuna soluzione a questo problema. Il 25 luglio 1978, nella cittadina inglese di Oldham nacque la piccola Louise Brown concepita con fecondazione in vitro. In Svizzera il primo bimbo in provetta nacque all'ospedale del distretto di Breitenbach (SO) il 25 aprile 1985. Si trattava di una bambina: Jelena.

Premio Nobel a Robert Edwards

Il metodo fu sviluppato dal pioniere della medicina Robert Edwards, il cui lavoro fu riconosciuto nel 2010 con il conferimento del Premio Nobel. Alla fine del 2017, l'esperto di riproduzione Michael von Wolff ha dichiarato alla SRF che in Svizzera circa 6000 coppie ogni anno ricorrono alla fecondazione in vitro e che circa 2000 bambini all'anno vedono la luce grazie a questa pratica.

I medici consigliano generalmente la fecondazione in vitro in caso di problemi di fertilità nella donna, come un'ostruzione delle tube. Come prima cosa si somministrano farmaci a base ormonale che stimolino l'iperovulazione. Gli ovociti arrivati a maturazione vengono quindi fecondati in laboratorio con gli spermatozoi dell'uomo. Infine l'embrione viene impiantato nell'utero della donna.

Oggi la tecnica più utilizzata è l'iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi. L'ICSI viene usata in caso di problemi di fertilità nell'uomo, in particolare in caso di scarse quantità di spermatozoi o di spermatozoi poco dinamici. Se la procedura è, nella prima fase, molto simile alla FIV, la fecondazione avviene però tramite iniezione diretta dello spermatozoo all'interno dell'ovocito.

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