PandemiaLe prime vaccinazioni contro il Covid-19 già in dicembre
ats
19.12.2020 - 14:31
La Svizzera potrà iniziare a vaccinare in modo mirato le persone vulnerabili già prima della fine dell'anno. Poi, a partire dal 4 gennaio, in tutto il Paese inizierà la vaccinazione dei gruppi a rischio e di altri gruppi prioritari.
Lo ha indicato oggi l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) in una conferenza stampa a Berna.
Il vaccino antiCovid-19 di Pfizer-BioNTech è adatto per gli adulti a partire dai 16 anni, sottolinea l'UFSP in un comunicato diramato all'inizio della conferenza stampa, rifacendosi all'omologazione decisa oggi dall'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici (Swissmedic).
Le prime dosi di vaccino saranno fornite alla Svizzera nei prossimi giorni, immagazzinate presso la Farmacia dell'esercito e infine distribuite ai Cantoni. Questi ultimi potranno poi iniziare con la vaccinazione delle persone particolarmente a rischio in alcuni contesti selezionati e seguiti, scrive l'UFSP.
Il vaccino di Pfizer-BioNTech sarà consegnato in Svizzera in modo scaglionato: la prima fornitura comprende circa 100'000 dosi. Seguiranno altre forniture più voluminose. In totale, la Confederazione ha ordinato da Pfizer-BioNTech circa 3 milioni di dosi.
Non al di sotto dei 16 anni e non a donne incinta
Le raccomandazioni di vaccinazione dettagliate dell'UFSP e della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) saranno pubblicate nei prossimi giorni.
Il vaccino di Pfizer-BioNTech che ha ricevuto oggi l'omologazione da Swissmedic non potrà essere somministrato a persone sotto i 16 anni e nemmeno alle donne incinte. «I dati per i minori di 16 anni sono ancora troppo esigui», ha dichiarato davanti ai media il direttore dell'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici (Swissmedic) Raimund Bruhin.
I dati disponibili tengono conto anche di circa 3000 persone sopra i 65 anni. Soltanto negli ultimi giorni, Swissmedic ha ricevuto anche dati su pazienti con malattie pregresse, come pressione arteriosa alta, diabete ed anche di persone curate per il virus HIV. Il vaccino contro il SARS-CoV-2 è omologato anche per queste categorie, ha precisato Bolte.
Non è invece utilizzabile per le donne incinte - «per le quali non ci sono dati» - e nemmeno per pazienti immunodepressi (ad esempio in seguito ad un trapianto di organi).