PandemiaCovid: infezioni stabili a un alto livello
cp, ats
18.1.2022 - 17:19
Nonostante la forte propagazione della variante omicron del Covid-19, (oltre il 90%) tra la popolazione, con un numero di infezioni che tende a stabilizzarsi a un alto livello, la situazione negli ospedali, e in particolare nella cure intense, è ancora gestibile.
Keystone-SDA, cp, ats
18.01.2022, 17:19
18.01.2022, 17:38
SDA
Lo ha affermato oggi ai media, durante il consueto rapporto settimanale sulla situazione pandemica, Virginie Masserey dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
Circa l'accorciamento del periodo di quarantena e isolamento, Masserey ha spiegato che la decisione del Consiglio federale si spiega con le caratteristiche di Omicron: tale variante si manifesta prima della Delta. Tuttavia, a suo avviso, anche dopo la fine della quarantena è sempre meglio portare una mascherina ed evitare luoghi affollati: il pericolo di essere positivi, benché senza sintomi, è reale. Sussiste quindi la possibilità di trasmettere l'infezione.
Per le prossime settimane, stando a Masserey i casi potrebbero aumentare ancora, anche se più lentamente. Ad essere particolarmente toccati dal virus rimangono i giovani e le persone attive.
L'attuale forte diffusione del virus non si traduce però in un aumento marcato dei ricoveri in cure intensive, che rimangono stabili (30% dei posti disponibili, 70% letti occupati). Quanto ai ricoveri, 136, è difficile al momento delineare una tendenza, ha spiegato la specialista dell'UFSP. Per quanto riguarda i decessi, la media è inferiore a 20 al giorno, quindi a un basso livello e tendenzialmente in diminuzione.
In merito ai test, si oscilla attorno agli 80 mila al giorno, con punte fino a 100 mila. Il tasso di positività – fino al 50% per i test PCR – è assai elevato, con un incidenza che varia molto da un cantone all'altro: particolarmente toccati dal fenomeno sono la regione del Lemano, dove anche i ricoveri tendono a crescere, al pari del Ticino. Tenuto conto dei numeri, secondo Masserey vi sono molte persone infette che sfuggono alle maglie dei test perché asintomatica.
Stando a Masserey, il tasso d'immunità elevato nella popolazione, addebitabile alla vaccinazione e alla forte circolazione del virus, protegge largamente da ricoveri e da un'evoluzione grave della malattia. Per questo, Massery ha esortato chi ancora non l'ha fatto ad annunciarsi per la terza dose di vaccino per una protezione ottimale dalla malattia e dalla trasmissione dell'infezione. Non bisogna attendere insomma un preparato specifico per la Omicron.
Al momento, l'80% degli adulti in Svizzera è completamente immunizzato. Le vaccinazioni giornaliere sono in media 60 mila; si tratta soprattutto di terze dosi, ha spiegato Masserey, la quale ha sottolineato che le restrizioni in vigore rimangono sempre importanti per evitare la propagazione del virus.
In Svizzera, sulla base dei dati pubblicati oggi dall'UFSP, le persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino solo il 69,9% della popolazione, mentre quelle completamente immunizzate sono il 67.91%.
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