In viaggio verso il Sole La sonda Parker partirà sabato per "toccare il sole"

9.8.2018

Armata di uno scudo high-tech per proteggerla dal calore intenso, la sonda Parker deve prendere il volo sabato per "toccare il sole", tentando di rispondere una questione che affligge gli scienziati: perché la corona dell’astro solare è infinitamente più calda della sua superficie?

La sonda, che partirà sabato da Cap Canaveral in Florida, sarà il primo oggetto costruito dall’uomo ad affrontare le condizioni infernali di questa parte dell’atmosfera del Sole: la attraverserà per 24 volte, a circa 6,2 milioni di chilometri dalla superficie del sole, durante i sette anni di durata della missione.

Per sopravvivere, la navicella è dotata di uno scudo in carbonio composito di una dozzina di centimetri di spessore, che deve proteggerlo da una temperatura di 1.400 gradi – sufficiente per far fondere del silicio – e mantenere il carico di strumenti scientifici a una temperatura confortevole di 29 gradi.

Questi strumenti devono permettere di misurare le particelle ad alta energia, le fluttuazioni magnetiche e scattare immagini per tentare di comprendere meglio la corona, che è "un ambiente molto strano, poco familiare per noi", spiega Alex Young, uno specialista del Sole alla Nasa.

In realtà, l’osservazione a distanza è arrivata ai limiti, come sottolinea Nicky Fox, membro del laboratorio di fisica applicata della Johns Hopkins University e responsabile scientifico della casa.

"Ci farà andare laddove tutto avviene, dove accadono tutte queste cose misteriose", stima la ragazza.

Più lontano, più caldo 

Contrariamente a un fuoco acceso, in cui la parte più calda è al centro, la temperatura aumenta man mano che ci si allontana dal sole.

"Se si passa dalla superficie del sole, che è a 5.500 gradi Celsius, verso la corona, in poco tempo si arriva a milioni di gradi", spiega Alex Young.

Spera che Parker – la sola navicella della Nasa ad aver preso il nome di uno scienziato ancora in vita, il celebre astrofisico Eugene Parker che oggi ha 91 anni – aiuterà a fornire risposte a quello che gli scienziati americani chiamano il "problema del riscaldamento della corona solare".

La sfida è importante anche per poter prevedere meglio la metereologia spaziale.

Infatti, le tempeste solari si fanno sentire fin sulla Terra, dove possono perturbare il funzionamento della rete elettrica, ma anche provocare panne nei satelliti che orbitano intorno al pianeta, o ancora mettere in pericolo la vita degli astronauti.

"E’ importante per noi essere capaci di prevedere il meteo spaziale, tanto quanto lo è prevedere il meteo sulla Terra", afferma Alex Young.

Bolide 

Parker, che diventerà il più rapido velivolo spaziale mai realizzato dall’uomo, con una velocità di punta di 692.000 chilometri all’ora, decollerà l’11 agosto dalla base spaziale di Cap Canaveral alle 03H48 (07H48 GMT).

Il velivolo, che ha la grandezza di un’auto ed è costato 1,5 miliardi di dollari, è già pronto in cima al razzo Delta IV-Heavy, che lo condurrà nello spazio.

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