Diversi Le onde acustiche, per guarire dal cancro o rilevare le crepe nelle centrali

9.7.2018

Augustin Ernoult, ricercatore al laboratorio di meccanica e di acustica (LMA) del CNRS, a Marsiglia, installa un clarinetto in una camera senza eco, il 27 giugno 2018
Augustin Ernoult, ricercatore al laboratorio di meccanica e di acustica (LMA) del CNRS, a Marsiglia, installa un clarinetto in una camera senza eco, il 27 giugno 2018
AFP

Al Laboratorio di meccanica e di acustica (LMA) del CNRS, a Marsiglia, i ricercatori sfruttano le onde in diversi settori: dal cemento delle centrali nucleari ai tumori pediatrici, passando per il perfezionamento degli strumenti musicali.

"Su un muro della centrale sono posizionati alcuni ricettori e, osservando le variazioni nelle vibrazioni della struttura, si rilevano le eventuali crepe", descrive Cédric Payan, responsabile dell'equipe "onde e immaginari" dell'LMA. Una tecnica innovativa che permette di diagnosticare in maniera precoce il danneggiamento di una struttura in cemento.

L'equipe dell'LMA, che collabora strettamente con EDF, "testa" per la prima volta questi prototipi sul plastico di centrale VeRCoRs (Les Renardières, Seine-et-Marne), o ancora i contenitori destinati a ricevere a giugno i rifiuti radioattivi a Bure (progetto Cigéo, Mosa).

Cédric Payan aggiunge: "Eravamo i primi, una decina di anni fa, a sviluppare questa tecnologia", che oggi è gettonatissima, dopo l'incidente di Fukushima in Giappone e le questioni sullo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Accanto a questi campioni in cemento, un altro ricercatore lavora su un supporto diverso: le ossa. Philippe Lasaygues, ingegnere ricercatore, esplora la tomografia ultrasonora digitale come complemento dell'ecografia.

L’idea è di prendere in considerazione la complessità della propagazione degli ultrasuoni nelle strutture ossee e di proporre ai tecnici clinici un'immagine migliorata di alcune zone. Una tecnica che potrebbe permettere di rilevare e caratterizzare patologie ossee, in particolare nel bambino, per le quali viene raccomandato l'utilizzo degli ultrasuoni non ionizzanti, non irradianti e indolori.

"È il ruolo del servizio pubblico", assicura Philippe Lasaygues, "perché un laboratorio privato non si lancerà mai in questo tipo di ricerca".

Migliorare gli impianti uditivi 

Restando sempre in campo medico, l'LMA si interessa da vicino alla percezione uditiva nei sordi dotati di un impianto cocleare. Constatando che l'informazione trasmessa dagli elettrodi è molto impoverita e degradata, gli scienziati valutano nuove maniere di stimolare questi elettrodi, per avvicinarsi al funzionamento di un orecchio normale.

Hanno messo a punto un simulatore che permette a una persona che sente normalmente di udire "alla maniera" di una persona impiantata. Uno strumento per gli aiutanti o i professionisti dell'istruzione, ma ugualmente per i ricercatori di audizione.

Per testare al meglio questi dispositivi, i ricercatori dell'LMA dispongono di un insieme "unico al mondo" di tre sale anecoiche, vere e proprie "scatole del silenzio", montate su piloni in cassoni indipendenti per evitare ogni rumore o vibrazione esterna.

In queste sale, i ricercatori si interessano in particolare alla "trasparenza acustica" di materiali innovativi utilizzati nell'industria, allo studio della percezione uditiva o ancora al controllo attivo per la riduzione del rumore.

  In un ambito più ludico, all'LMA si tenta anche di creare gli strumenti musicali del futuro, dando vita a strumenti più piacevoli da utilizzare e anche più semplici.

In collaborazione con il produttore musicale Buffet-Crampon, l'LMA mette a punto un nuovo clarinetto, detto logico, "la cui geometria è più semplice e le sonorità sono più omogenee del clarinetto attuale".

Atudiando digitalmente l'arte di un musicista, i ricercatori vogliano "avere un altro ritorno oltre al suono", per fornire degli strumenti utili a migliorare la "performance musicale", afferma Philippe Guillemain, direttore di ricerca al CNRS.

L'LMA accoglie circa 140 persone, e funziona con un budget annuale di 2,8 milioni di euro al di là della massa salariale. Fu il primo laboratorio del CNRS (Centro nazionale della ricerca scientifica) ad essere stabilito in provincia, nel 1964, nel campus Joseph-Aiguier del CNRS a Marsiglia. Dal 2015, si è trasferito in un nuovo sito, alla tecnopoli di Château-Gombert, nel nord della città.

Le immagini del giorno

Tornare alla home page