5 km sotto terraScoperte migliaia di tonnellate di batteri «zombie»
tafi
20.12.2018
Al di sotto del nostro mondo esiste un altro mondo: nelle «cantine della Terra», a cinque chilometri di profondità, vivono dei «batteri zombie». La biomassa della biosfera sotterranea è circa 400 volte più grande di quella umana.
La vita sulla Terra assume miliardi di forme differenti. La cui maggior parte, però, è rintracciabile soltanto scavando in profondità nella superficie del nostro pianeta: è qui che vivono infatti batteri ed altri organismi la cui biomassa è fino a 385 volte più grande rispetto a quella dell'intera umanità.
Sono dieci anni ormai che il «Deep Carbon Observatory» studia la vita al di sotto della superficie terrestre. Più di mille scienziati provenienti da 52 nazioni si interessano alla «biosfera profonda». E le loro scoperte sono sorprendenti: se la vita sotterranea, in un ambiente oscuro, sporco e opprimente, non ha nulla di affascinante, essa risulta in realtà perfetta per parecchi esseri viventi, estremamente diversi gli uni dagli altri. Si tratta di microrganismi affettuosamente soprannominati «batteri zombie».
Gli ecosistemi che si trovano nelle viscere della Terra rappresentano una sorta di «Galapagos sotterranea», scrivono gli scienziati. Essi ospitano milioni di specie ancora sconosciute, dotate di una variabilità genetica ben superiore a quella esistente sulla superficie del pianeta. Esistono tre sistemi di organismi viventi: i batteri, gli archei (microrganismi il cui nucleo cellulare non è legato alla membrana) e gli eucarioti (organismi monocellulari o pluricellulari composti da un nucleo e da compartimenti legati da membrane). I ricercatori hanno scoperto forme di vita fino a cinque chilometri di profondità , ma non si tratta di un limite ancora fissato.
La «materia oscura» microbica allarga considerevolmente la nostra visione degli esseri viventi. Gli scienziati pensano che circa il 70 per cento dei batteri e degli archei del pianeta viva sottoterra. La loro biomassa arriva a 23 miliardi di tonnellate, il che significa appunto 385 volte quella degli esseri umani. Le «cantine della Terra» abitate sarebbero due volte più vaste rispetto al volume occupato da tutti gli oceani del mondo messi assieme.
Ma di cosa vivono i microbi sottoterra? In alcuni casi, della sola energia chimica della roccia, afferma un rapporto del «Deep Carbon Observatory». «Non si può che speculare sul modo in cui si svolgano i processi metabolici in queste condizioni estreme. È qualcosa di sorprendente», ha affermato Rick Colwell, dell'università dello Stato dell'Oregon. Tra l'altro, i microrganismi in questione sono molto differenti rispetto ai loro simili della superficie terrestre e hanno cicli di vita che corrispondono in parte a delle ere geologiche.
Gli scienziati del «Deep Carbon Observatory» sono coscienti di essere solo all'inizio del loro percorso di ricerca. «L'esplorazione della biosfera profonda assomiglia a quella della foresta amazzonica. C'è vita ovunque ed esiste un volume impressionante di organismi eccezionali e inaspettati», spiega entusiasta Mitch Sogin, del Laboratorio di biologia marina di Woods Hole, negli Stati Uniti, in merito alle prospettive di lavoro che lo attendono.
Angelika Brandt, responsabile del dipartimento di geologia marina all’istituto di ricerca Senckenberg, posa davanti a una vetrina espositiva con un isopode gigante (Bathynomus giganteus) preparato tra le mani. Le foto seguenti, sulle quali si possono vedere delle creature marine affascinanti, sono state scattate nell’ambito di un progetto di documentario avviato dalla WDR e la BBC.
Immagine: WDR / BBC NHU
Niente panico! E’ poco probabile che incontriate questi esseri dai denti aguzzi durante la vostra prossima sessione di immersioni. Gli Anoplogaster a vivono una profondità abitualmente inaccessibile per gli operatori video.
Immagine: WDR / BBC NHU
Per le imprese, realizzate in alto mare, le squadre hanno trascorso più di 1000 ore sott’acqua, a bordo di sommergibili. Sono riuscite a filmare immagini particolarmente illuminanti, mettendo in luce dei paesaggi e dei comportamenti che finora ci erano quasi sconosciuti.
Immagine: WDR / BBC NHU
I registi hanno per esempio incrociato il percorso di Semicossyphus reticulatus. maschi di questa specie sono considerevolmente più grossi delle femmine. Un particolare incredibile è che se le femmine raggiungono le dimensioni e un'età sufficiente, possono trasformarsi in maschi.
Immagine: WDR / BBC NHU
Altrove non possono essere ripresi. Tuttavia, Al largo della Nuova Zelanda, i grandi delfini e le pseudoorche formano delle comunità.
Immagine: WDR / BBC NHU
Molti dei grandi delfini sono conosciuti per «frizionarsi» la pelle con una mucosa di alcionacei, coralli simili a spessi cespugli. Questa sostanza ha un effetto paragonabile a quello degli antibiotici.
Immagine: WDR / BBC NHU
La seconda parte del documentario è dedicata alle «profondità illuminate». Alla vista di questi coralli, fotografati a 6000 metri di profondità, il titolo è davvero azzeccato.
Immagine: WDR / BBC NHU
La piovra Dumbo vive nelle profondità dell’oceano Pacifico, al largo della California. Se ne avete già localizzata una, saappiate che è lontana dal passare inosservata.
Immagine: WDR / BBC NHU
La paguroidea ha delle chele molto taglienti. Serve a tagliare le valve delle tridacna giganti.
Immagine: WDR / BBC NHU
Botta di adrenalina a bordo del sottomarino «Lula». Niente panico: grazie al loro metabolismo, i grandi squali possono inoltre stare per un anno senza mangiare.
Immagine: WDR / BBC NHU
La terza parte della serie di documentari si intitola «il fascino delle barriere coralline». Le barriere coralline ospitano un quarto di tutte le specie marine conosciute. E sono meravigliose…
Immagine: WDR / BBC NHU
Il pesce scorpione caccia i piccoli pesci. Perfettamente camuffato, si avvicina dolcemente alle sue prede – e le inghiotte.
Immagine: WDR / BBC NHU
I pesci-clown appartengono alle pacifiche creature che popolano le barriere coralline.
Immagine: WDR / BBC NHU
Attraverso scosse ritmiche, la seppia gigante è capace di far sprofondare la sua preda in una sorta di trance. Poveri granchi!
Immagine: WDR / BBC NHU
Le cernie devono fare attenzione a non diventare essi stessi delle prede. Perché sono molto apprezzati dagli squali delle barriere coralline.
Immagine: WDR / BBC NHU
Il verme Bobbit è un parente carnivoro del verme di terra. Uccide le sue prede attraverso il suo veleno.
Immagine: WDR / BBC NHU
Attenzione alle conseguenze del riscaldamento climatico! E’ sufficiente che la temperatura media dell’acqua aumenti di uno o due gradi per qualche settimana perché i coralli si sbianchino e muoiano. Questo fenomeno prende il nome di sbiancamento dei coralli.
Immagine: WDR / BBC NHU
Velenosa, la caravella portoghese si compone di migliaia di polipi. Il quarto episodio della serie di documentari si intitola «In alto mare».
Immagine: WDR / BBC NHU
Sono più imponenti di quelle che si possono incontrare nel Mar Baltico: le meduse si lasciano portare delle correnti, ma sanno ugualmente nuotare.
Immagine: WDR / BBC NHU
In alto mare, questi pesci hanno trovato una protezione sotto un pezzo di legno galleggiante.
Immagine: WDR / BBC NHU
Queste femmine di capodogli hanno messo in atto un sistema di salvaguardia dei piccoli con animali della stessa specie. Che progresso! Ecco un asilo nido ben organizzato.
Immagine: WDR / BBC NHU
Il quinto episodio del documentario ci porta nella «giungla sottomarina». E questa non ha nulla da invidiare alla giungla terrestre. In questo scatto, delle alghe marine si svelano in tutto il loro splendore.
Immagine: WDR / BBC NHU
Nella giungla, ciascuno lotta per sé – e per la libertà! Il Pesce Garibaldi prende il suo nome dal grande generale italiano ed è conosciuto per difendere energicamente il suo territorio.
Immagine: WDR / BBC NHU
Il quinto episodio del documentario ci porta nella «giungla sottomarina». E questa non ha niente da invidiare alla giungla terrestre. In questo scatto, alcune alghe si svelano in tutto il loro splendore.
Immagine: WDR / BBC NHU
La fotocamera non si è imbarazzata e ha immortalato diverse scene di accoppiamento sott’acqua. Qui, si possono vedere delle seppie giganti in piena.
Immagine: WDR / BBC NHU
Questo banco di ragni di mare farebbe terrore al più temerario dei sub. In realtà, restano vulnerabili per giorni.
Immagine: WDR / BBC NHU
Le foreste di mangrovie sono il loro terreno di caccia preferito: gli stomatopodi maschi possono misurare fino a 40 centimetri di lunghezza.
Immagine: WDR / BBC NHU
Immagine: WDR / BBC NHU
Qui, un granchio rosso in attesa della marea.
Immagine: WDR / BBC NHU
Poiché le loro braccia sono coperte di cellule fotosensibili, le stelle di mare sono le prime a reagire alla luce del sole primaverile. È per lei il segno che si può generare.
Immagine: WDR / BBC NHU
Questa pianta è tanto bella quanto temibile. Gli anemoni di mare divorano tutto ciò che è a portata dei loro tentacoli.
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