Assassino.
Il 57enne di origini macedoni che il 23 giugno 2017 uccise la moglie sparandole a più riprese da distanza ravvicinata ad Ascona si è macchiato del reato più grave previsto dal codice penale. La corte delle Assise criminali lo ha riconosciuto colpevole di assassinio punendolo con 18 anni di carcere. Una pena leggermente inferiore a quella richiesta dal procuratore pubblico Moreno Capella (20 anni). Nelle settimane e mesi precedenti, l’imputato tormentò inoltre la donna, allora 38enne, pedinandola e minacciandola, obnubilato dalla gelosia e dalla possessività che lo hanno portato all'uxoricidio.
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