Ecco perché Il caso di Paolo Calissano: l’amministratore finisce ai domiciliari

Covermedia

5.12.2023 - 11:01

Paolo Calissano
Paolo Calissano

L'avvocato Matteo Minna, ex amministratore di sostegno dell'attore genovese scomparso tragicamente il 29 dicembre 2021 a Roma a causa di un mix di farmaci antidepressivi, è ora agli arresti domiciliari.

L’ex amministratore di sostegno dell’attore Paolo Calissano, è stato arrestato con l’accusa di peculato.

L'arresto è stato eseguito dalla guardia di finanza in seguito a un mandato del giudice emesso su richiesta della procura di Genova, guidata da Nicola Piacente.

Minna è accusato di aver sottratto ingiustamente denaro a tre persone di cui aveva il compito di amministrare i conti, sfruttando le sue doti di «affabulazione e raggiro», come affermato dalla giudice Milena Catalano. La somma sottratta solo a Paolo Calissano ammonterebbe a circa 474.000 euro.

Oltre agli arresti domiciliari, è stato disposto il sequestro dei beni e dei conti correnti di Matteo Minna. Le autorità gli contestano il reato di peculato aggravato, poiché si sarebbe appropriato di un totale di 817.326 euro.

Le altre accuse

Inoltre, è accusato di falsità ideologica per aver redatto relazioni false sulla gestione dei patrimoni degli assistiti affidati a lui, nonché di aver presentato perizie false, inducendo in errore i consulenti incaricati dal giudice tutelare di Genova a valutare la gestione patrimoniale e la regolarità dei rendiconti presentati in relazione ai suoi incarichi di amministratore di sostegno.

Gli investigatori del nucleo di polizia economico-finanziaria ritengono che Minna abbia commesso una serie di irregolarità nella gestione dei patrimoni degli assistiti, approfittando delle loro età avanzate o delle fragilità, e di non aver presentato i dovuti rendiconti.

L'avvocato avrebbe prelevato regolarmente somme di denaro dai conti correnti dei suoi assistiti, facendole confluire sul suo conto personale.

Questi movimenti di denaro, spesso non segnalati al giudice tutelare, venivano giustificati come pagamenti di fatture false per compensi per assistenza legale o altre prestazioni professionali, delle quali non è stata trovata alcuna prova concreta.