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Musica Al via il quinto Sanremo di Amadeus, che si trasforma in un mega Mengoni show
SDA / pab
7.2.2024 - 03:32
La lunghissima prima serata del festival di Sanremo si è conclusa a notte fonda. Tutti e 30 i pretendenti alla vittoria hanno proposto le loro canzoni. Amadeus è padrone del palco. Mengoni è molto bravo come co-conduttore. Incursioni di Fiorello che civetta la Ferragni. Sorpresa col neo pensionato del pallone Ibrahimovic in prima fila. Tra gli invitati anche la sciatrice Brignone, che non saluta la collega Goggia in convalescenza, innescando un poco di polemica. Ecco quello che è successo.
Iniziamo dalla fine. Ormai quando scoccano le due di notte, quando gli occhi si fanno stanchi dopo aver visto tanti colori e le orecchie sono quasi sature dalle molte e variate note, viene svelata la top five della classifica della prima serata del Festival: Loredana Bertè, Angelina Mango, Annalisa, Diodato e Mahmood.
La prima classifica parziale dell'«Amadeus V» arriva, con il solo voto della sala stampa (da mercoledì ci sarà anche il voto del pubblico), al termine di uno grande e lungo show, ma serratissimo, che alterna ritmi da discoteca e momenti di commozione.
La doppia standing ovation per Marco Mengoni, che rivive l'emozione della canzone «Due Vite», la sorpresa del ritorno di Zlatan Ibrahimovic, la toccante lettera della mamma di Giogiò, il musicista di 24 anni dell'Orchestra Scarlatti Young ucciso lo scorso agosto a Napoli: sono alcune istantanee simbolo di una serata che si apre nel segno del nazional popolare con l'inno della fanfara del IV reggimento dei carabinieri a cavallo.
Apre un emozionato Mengoni
«Manca pochissimo e poi nulla sarà più come prima, tra un attimo ascolteremo le nuove trenta canzoni che ci cambieranno la vita, almeno per un po'», dice emozionato il co-conduttore Mengoni.
Poi tocca ad Amadeus: in smoking bianco e nero il direttore artistico si fa il segno della croce e scende il platea a salutare la moglie Giovanna e il figlio Josè.
«In questi cinque anni ho finito gli aggettivi per descrivere la gioia di essere qui, dare il via alla gara, ma soprattutto a una bellissima festa, un rito collettivo, un party di cinque giorni che farà emozionare l'intero paese», dice il padrone di casa prima di assumere in modo impeccabile la guida della maratona.
Tutti e 30 i brani in corsa in una sola serata
Sfilano tutti e trenta i cantanti in gara. Ad aprire è Clara, vincitrice di Sanremo Giovani, con «Diamanti grezzi», a chiudere Il Tre con «Fragili».
Fiorella Mannoia, scalza, abito lungo di pizzo bianco, conferma le sue doti di interprete con «Mariposa». I La Sad portano sul palco le loro creste colorate ma anche il tema del suicidio. Ecco Ghali con «Casa mia» accompagnato dall'Alieno, i Negramaro convincono con «Ricominciamo tutto».
Annalisa canta «Sinceramente» e prenota il podio, Diodato è in quota romanticismo con «Ti muovi».
Tra abbracci ai conduttori, lanci di bouquet al direttore d'orchestra, mosse da twerking – tutti punti al Fantasanremo – spaccano Loredana Bertè con la potente e autobiografica «Pazza», i The Kolors che travolgono l'Ariston con «Un ragazzo una ragazza», Angelina Mango che domina il palco con «La Noia» e che tanto quanto Annalisa è sulla buona strada per il podio.
E Geolier, brillantina e abito lurex nero, porta al festival per la prima volta un brano tutto in napoletano, «I p'me, tu p' te». I Ricchi e Poveri versione duo sono avvolti in un mega fiocco di raso rosso per «Non tutta la vita» e Amadeus va a ballare in galleria. Il Volo punta sul super pop con «Capolavoro», anche se a dire il vero manca un po' di empatia.
Dargen D'Amico arriva ricoperto di orsetti di peluche, ma poi grida: «Cessate il fuoco. Il nostro silenzio è corresponsabilità».
Mengoni showman a tutto campo
Mengoni manda in visibilio la platea con un medley delle sue hit, «L'essenziale», «Guerriero», «Pazza Musica», «Proteggiti da me», sdogana la gonna sul palco, si mette in gioco misurandosi anche con la cifra ironica, come quando cita Anna Marchesini nel finto monologo con collo elisabettiano.
O quando si presenta con tutto l'armamentario utile per evitare emergenze all'Ariston: si ammanetta ad Amadeus per scongiurare il rischio di nuovi casi Bugo-Morgan e distribuisce 'preser-bacini', filtri di plastica trasparente per evitare scandali alla Rosa Chemical. «Tutti i baci – dice – hanno gli stessi diritti».
La mini polemica su Brignone che non saluta Goggia
Dopo il medley di Mengoni c'è un piccolo spazio anche per lo sport, con l'entrata in scena di Federica Brignone, che si presenta con il casco da sci in mano: «Me lo sono portato per paura di cadere dalle scale, ma visti come sono messi mie capelli non sono riuscita a infilarlo. Gli sci sarebbero stati troppo ingombranti» inizia la campionessa.
Lo spazio per il siparietto è davvero piccolo, visti i ritmi serratissimi. E c'è chi ha gridato allo scandalo per un cambio di copione, che non è sfuggito al pubblico dell'Ariston, sul finire del suo intervento: sul gobbo elettronico visibile in sala c'erano anche dei saluti per Sofia Goggia, la cui stagione è finita anzitempo dopo un grave incidente in allenamento nei giorni scorsi, con frattura di tibia e malleolo. Ma Brignone quelle parole non le ha dette.
Vista la nota forte rivalità tra le due campionesse, qualcuno ha dato una lettura maliziosa di quella che poteva essere una dimenticanza o una scelta.
Contattata dall'agenzia stampa Adnkronos, la manager di Brignone, Giulia Mancini, ha assicurato che si è trattato di mancanza di tempo (come da alcuni sospettato subito): «Solo un problema di tempo. Purtroppo non l'hanno neppure fatta parlare. Purtroppo sono tempi televisivi».
In effetti la sciatrice non ha, per esempio nemmeno accennato, com'era invece previsto, alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 e ha dato l'impressione di voler parlare a un certo punto.
È stata preceduta da Marco Mengoni che è intervenuto, forse anche in maniera inconsapevole, dicendo «non sono mai stato sulla neve». Polemica quindi finita sul nascere. Almeno per la notte.
Fiorello civetta Ferragni: «Ama pensati libero, è l'ultimo»
A sorpresa torna Ibra, che scherza con Amadeus sulla necessità di un ricambio alla guida del festival. «Tu hai 61 anni, io 42 e ho smesso, perché ho ascoltato il mio corpo».
Va a sedersi in prima fila: «Ma se ti vedo stanco chiamo il cambio, qui fuori c'è la fila di presentatori».
Il tormentone dell'addio a Sanremo non poteva sfuggire a Fiorello: nel primo collegamento con l'Aristonello, davanti all'Ariston, srotola un mega mantello, insieme ai ballerini di «Viva Rai2!», con scritto «Ama pensati libero, è l'ultimo», citando la stola di Chiara Ferragni, che l'anno scorso era co-conduttrice e aveva indossato una fascia con scritto «Pensati libera»
La diretta interessata ha risposto quasi subito con un cuoricino con due emoticon che ridono fino alle lacrime in una storia IG, dedicata a Fiorello.
Due toccanti ricordi
Si cambia registro e la commozione contagia visibilmente Amadeus, il pubblico e anche gli orchestrali quando sul palco arriva Daniela Di Maggio, madre del musicista ucciso da un pregiudicato a soli 24 anni durante una lite, nata per futili motivi, Giovanbattista Cutolo: «L'amore è il contrario della morte, e tu stasera vivi attraverso la musica che amavi», dice leggendo una lettera al figlio, e dedica i fiori «alla giustizia».
Toccante anche l'omaggio a Toto Cutugno: la sua voce risuona in teatro mentre l'orchestra esegue «Gli amori», con le immagini in bianco e nero del Festival 1990 che appaiono sul megaschermo.
Lazza scalda piazza Colombo con «Cenere», Tedua fa scatenare il palco galleggiante con «Hoe». Resta invece a Porto Sole, a qualche centinaio di metri dal teatro, la mucca Ercolina II, simbolo della protesta dei trattori.
«Porte aperte, non cambio idea», tiene il punto Amadeus. Ma con le sigle degli agricoltori al momento non c'è alcuna trattativa in corso, ribadisce la Rai.