Spettacolo Alba Parietti: «Siamo carne da macello»

CoverMedia

6.12.2017 - 13:13

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L’attrice ha rilasciato una forte dichiarazione sul caso molestie che avvolge il cinema, denunciando la completa mancanza di empatia da parte della società.

Alba Parietti ha espresso una dura opinione sul caso molestie.

Intervistata da Radio Cusano Campus, la 56enne torinese ha fato sfogo alla frustrazione che l’ha colta da quando si è scatenato il caso Weinstein, espandendosi a macchia d’olio nell’industria internazionale.

«Un polverone mediatico privo di senso. Mi ha fatto inca**are. Come al solito le donne sono interessanti quando sono cadaveri, carne da macello per talk show televisivi, quando c'è da infilare l'occhio dentro al buco della serratura. Poi è bastato che arrivasse la prima pseudo violentata che dopo aver assaporato la bellezza della tv abbia fatto un po' retromarcia, ritornando in parte sui suoi passi, e da quel momento lì si sono spenti i riflettori sulla vicenda violenza sul lavoro, argomento che tocca tutte le categorie, non solo il mondo dello spettacolo, dove sicuramente forse è più facile dare dei giudizi morali un po' stupidi», ha dichiarato Alba Pariettia Andrea Di Ciancio, Roberto Arduini, aggiungendo di non aver mai subito nessun tipo di comportamento «del tutto scorretto».

«Non ho mai subito violenze, anche perché fisicamente e caratterialmente faccio abbastanza paura. Da ragazzina mi è successo che un produttore mi invitasse da lui offrendomi un film, ero stata appena eletta candidata italiana a Miss Universo, avevo appena compiuto 18 anni, mi ha invitato nel suo studio, mi ha fatto fare un servizio fotografico con un notissimo fotografo, sottoposto un copione, e poi ha iniziato a pretendere un bacio, in modo quasi ridicolo, comico, maldestro. Mi prese e cercò di baciarmi. Rimasi pietrificata, avevo 18 anni. Non ne ho mai più parlato perché poi le donne si sentono colpevoli. Non è facile parlarne subito. Anche le vittime di preti pedofili o di parenti e vicini di casa impiegano anni a denunciare, se denunciano».

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