All'Opera di Roma Un romano a Marte
Mix di generi nel lavoro composto dal giovane Vittorio Montalti
ROMA, 18 NOV – Un lavoro a cavallo tra opera lirica e teatro musicale, che trae spunto dal flop della messa in scena teatrale a Milano nel 1960 di «Un marziano a Roma» di Ennio Flaiano per diventare flusso di immagini oniriche e astratte su un tessuto sonoro fortemente legato alla contemporaneità. E' un omaggio al mitico scrittore e alla capitale «Un romano a Marte», composta dal giovane musicista Vittorio Montalti su libretto di Giuliano Compagno, che il Teatro Nazionale presenta in prima assoluta venerdì 22 novembre.
Il nuovo allestimento del Teatro dell' Opera di Roma mette insieme una squadra di energie giovani, con il regista Fabio Cherstic; Giuliano Toccafondo, che firma scene costumi e video, scenografo Gianluigi Toccafondo, e il cast 'interno' di voci emergenti. Sul podio alla guida dell' orchestra dell' Opera di Roma il maestro americano John Axelrod, che torna al Costanzi quattro anni dopo aver diretto «Ascesa e caduta di Mahogonny» di Weill-Brecht. «Ultima opera in cartellone della stagione 2018-2019, Un romano a Marte è nata interamente in questo teatro – ha detto il sovrintendente Carlo Fuortes -. L' opera ha vinto un concorso per giovani compositori bandito nel 2015. Montalti nel frattempo ha scritto altre opere, è giovane ma è tra gli autori che si stanno affermando maggiormente. In questo modo rispondiamo a una missione che è quella di fare nuovo teatro contemporaneo, che in Italia si fa poco''. (ANSA).
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