Spettacolo Andrea Camilleri: «Sono cieco, ma scrivo ancora»

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11.12.2017 - 13:12

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Da quando ha preso la vista, l’autore 92enne ha aguzzato la memoria.

Andrea Camilleri ha perso la vista ma non la voglia di scrivere.

Ospite all’evento Più libri più liberi alla Nuvola di Fuksas, l’autore 92enne ha ammesso che la sua cecità non ha avuto un impatto negativo sulla produzione letteraria, anzi.

«Sono cieco, ma perdendo la vista tutti gli altri sensi si riacutizzano, vanno in soccorso. La memoria è diventata più forte, ricordo più cose di prima con molta lucidità e scrivo sempre», ha dichiarato Andrea Camilleri secondo l’Ansa.

«È vero, scrivo con un po' più di lentezza per la felicità di tutti quelli che dicono: “Camilleri scrive troppo”. Ma qual è poi la misura?”».

Per ricordare i romanzi senza poter rileggere le proprie storie, l’autore di Montalbano ha escogitato «un teatrino visivo mentale che lo aiuta a tenere in mente quello che ha appena dettato».

Questo escamotage è il frutto di «La rete di protezione», primo romanzo prodotto da cieco, riedizione Sellerio.

«Se ho pubblicato da vecchio non è stata colpa mia, ma degli editori. Nel '68 avevo finito di scrivere il mio primo romanzo e ho cominciato a mandarlo a tutti gli editori e non ce ne è stato uno che non lo abbia rifiutato, alcuni motivandolo. Tutta la storia è durata 10 anni. Ecco perché ho cominciato tardi. Non lo avevo mandato a Sellerio perché allora non esisteva».

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