Argerich e Pappano incantano Parigi
Emozioni e successo per Orchestra Santa Cecilia alla Philarmonie
(di Tullio Giannotti)
(ANSA) – PARIGI, 05 NOV – «Philarmonie» gremita, pubblico in adorazione, alla fine entusiasmo, emozione e molti in piedi ad applaudire Martha Argerich con l'Orchestra dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano.
La serata del 4 novembre a Parigi, straordinaria per la sua intensità, è stata la prima tappa di una tournée dell'orchestra diretta da Pappano – con la Argerich e Francesco Piemontesi in alcune date – che inaugura la stagione concertistica fuori sede che ogni anno la porta ad esibirsi nei teatri e sale da concerto più prestigiosi al mondo.
Il pubblico francese è arrivato all'atteso appuntamento accogliendo con calore gli orchestrali e il direttore, impegnati in avvio di concerto con l'Ouverture da Euryanthe di Carl Maria von Weber per poi trasferire ogni emozione sull'arrivo in scena del pianoforte e dell'attesissima pianista argentino-svizzera. L'esibizione della Argerich – il Concerto per pianoforte e Orchestra n. 1 di Franz Liszt – è andata via tutta d'un fiato e senza un battito di ciglia nella grande sala. La Argerich, 78 anni, ha emozionato, c'è voluto un istante di sospensione affinché il pubblico uscisse dalla sensazione di incanto prodotta dalla grande pianista. Poi un tributo entusiasta di applausi e grida di incitamento, con l'artista e Pappano richiamati più volte in scena fin quando la Argerich – che molto raramente concede bis – ha essguito, quasi in punta di piedi e a mo' di saluto, «Kinderszenen» (Scene d'infanzia) di Robert Schumann.
Nella seconda parte, pubblico ancora molto vicino all'orchestra italiana – che per la terza volta si esibiva alla Philarmonie di Parigi – impegnata nella Sinfonia n. 2 di Robert Schumann. Finale con applausi, e l'Orchestra di Santa Cecilia e Pappano ad eseguire, fuori programma, le «Antiche danze e arie per liuto» dall'«Italiana» di Ottorino Respighi e il «Galop» dall'Ouverture del «Guglielmo Tell» di Gioacchino Rossini. (ANSA).
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