Spettacolo Ariana Grande: traumatizzata dall’attentato di Manchester
La popstar di «Side to Side» soffre del disturbo da stress post-traumatico (DPTS) a seguito degli eventi dell’anno scorso.
Dopo il trauma di Manchester Ariana Grande non è più la stessa. È passato un anno da quella sera, in cui tra la folla dell’Arena di città, un kamikaze detonava una bomba uccidendo 22 giovani e ferendone più di 100.
«Odio ammetterlo ma è proprio così», ammette la cantante all’edizione inglese di Vogue. «Me lo dicono tutti. È dura parlarne perché così tanta gente ha subito delle perdite immense, ma sì, è proprio vero. Conosco quelle famiglie e i miei fan, e hanno tutti hanno vissuto questo trauma… non credo che riuscirò mai a parlare di ciò che è successo senza scoppiare a piangere».
La giovane diva, per fortuna, ha trovato conforto nella musica: il suo ultimo album, «Sweetener», parla anche della traumatica esperienza di Manchester.
«Tutti pensavano fossi pazza quando sono rientrata a casa e volevo già scappare via. Il giorno dopo ero in studio di registrazione. Sono una drogata di lavoro».
Il mese scorso la Grande si è tatuata un’ape – uno dei simboli di Manchester – dietro all’orecchio in onore del primo anniversario dall’attacco.
«Sweetener» è in uscita il mese prossimo.
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