Spettacolo Ashley Judd vince in appello: potrà fare causa a Weinstein per molestie

CoverMedia

30.7.2020 - 11:11

Un panel di tre giudici della Corte federale ribalta la decisione di un tribunale di grado inferiore, con cui era stato impedito all’attrice di procedere per vie legali contro l’ex produttore.

Ashley Judd è pronta a scendere nuovamente in campo contro Harvey Weinstein.

L’attrice ha ottenuto il via libera per procedere legalmente dalla Corte federale d’appello, che ha ribaltato la decisione di un tribunale di grado inferiore secondo cui la Judd non era dipendente di Weinstein al tempo dell'incontro in questione.

Ashley aveva già citato in giudizio l’ex produttore nell’aprile del 2018, accusandolo di averla ricattata e di aver sabotato la sua carriera, per aver rifiutato le sue avance in un hotel, attorno alla metà degli anni ’90.

La Judd aveva fatto leva sulle affermazioni del regista de «Il Signore degli Anelli», Peter Jackson, che alla fine del 2017, confessò di aver escluso l’attrice dal cast del blockbuster fantasy, su pressioni dello stesso Weinstein.

L’ex boss della Miramax aveva rispedito al mittente le accuse, e alcuni mesi dopo, i suoi legali erano riusciti a smontare l’impianto accusatorio di fronte ai magistrati della California.

Oggi, un panel di tre giudici della Ninth Circuit Court of Appeals ha nuovamente ribaltato la decisione, dando all’attrice la possibilità di procedere legalmente contro l’ “orco di Hollywood”.

«La loro relazione era sbilanciata e Weinstein poteva esercitare questo potere essendo uno dei maggiori produttori di Hollywood», ha dichiarato la giudice Mary Murguia.

Il team legale di Ashley si è detto molto soddisfatto per il risultato ottenuto ribadendo - in un comunicato affidato al The Hollywood Reporter -, che si tratta di «una importante vittoria, non solo per la Sig.ra Judd ma anche per tutte le vittime di molestie sessuali nelle relazioni professionali».

Dopo il lungo processo di New York, Weinstein è stato condannato a 23 anni di carcere, con l’accusa di stupro.

Tornare alla home page