Spettacolo Asia Argento volta le spalle al MeToo

La voce narrante del documentario «Frida. Viva la Vida», dedicato a Frida Khalo getta la spugna: «Col MeToo ho pagato le conseguenze più grandi».
Asia Argento ha abbandonato la sua lotta nelle file del MeToo.
Nel 2017 l’attrice romana fu fra le prime a denunciare il presunto stupro da parte di Harvey Weinstein, famigerato co-fondatore della Miramax accusato di violenza sessuale e molestie da oltre 80 celebrità dello star system.
In seguito al suo j’accuse, l’attrice romana è stata travolta da alcune dolorose vicende personali, come il suicidio del partner Anthony Bourdain e un’accusa di violenza su minore intentata da Jimmy Bennett, suo co-star in «Ingannevole è il cuore più di ogni cosa».
«MeToo? Ho pagato soltanto io», dichiara Asia Argento a Il Giornale in occasione della conferenza stampa dedicata a «Frida. Viva la Vida», il nuovo documentario su Frida Khalo di cui è voce narrante.
«Non possiamo comparare il tempo in cui è vissuta Frida a quello che succede oggi - spiega l'attrice -. Io ho provato a fare una rivoluzione e ad un certo punto mi sembrava di aver creato uno tsunami abbastanza forte. Però poi ci sono delle forze oscure così grandi oggi. Un tempo si sapeva chi era il nemico, oggi i nemici si nascondono molto bene».
MeToo nasce per combattere le sistematiche molestie sul posto di lavoro, ma secondo Asia non è riuscito ad abbattere nessuno dei paletti utili allo scopo.
«Le donne si sono ribellate al sopruso degli uomini sul lavoro, all'abuso di potere e ora negli Stati Uniti, da dove tutto è partito, stanno togliendo l'aborto in tanti stati. Mi chiedo a cosa sia servito tutto quello che è successo, di cui ho pagato le conseguenze più grandi... Più degli uomini».
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