Fondazione Avicii: la famiglia lancia una fondazione per la salute mentale

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27.3.2019 - 09:31

Capital FM Summertime Ball - Arrivals

Featuring: Avicii
Where: London, United Kingdom
When: 06 Jun 2015
Credit: Lia Toby/WENN.com
Capital FM Summertime Ball - Arrivals Featuring: Avicii Where: London, United Kingdom When: 06 Jun 2015 Credit: Lia Toby/WENN.com
Source: Lia Toby/WENN.com

È nata la The Tim Bergling Foundation, una charity dedicata al DJ morto suicida quasi un anno fa.

La famiglia di Avicii ha lanciato una fondazione benefica dedicata alla salute mentale in memoria del DJ, morto suicida quasi un anno fa a soli 28 anni.

L’hitmaker di Wake Me Up, il cui vero nome era Tim Bergling, si è tolto la vita il 20 aprile 2018 durante un viaggio in Oman, dopo aver lottato per anni contro la depressione e la dipendenza dall’alcol. E, per aiutare chi soffre di disturbi mentali, i genitori hanno dato vita alla The Tim Bergling Foundation: una charity «il cui obiettivo sarà supportare le persone e le organizzazioni che lavorano nel campo della salute mentale e della prevenzione dei suicidi».

La fondazione si occuperà anche di altre tematiche cruciali come i cambiamenti climatici, la tutela della natura e la salvaguardia delle specie in via di estinzione.

«Tim voleva fare la differenza - si legge nel comunicato -. Dar vita a una fondazione in nome suo è il nostro modo per onorare la sua memoria e continuare ad agire nel suo spirito».

Ufficialmente le cause della morte di Avicii non sono mai state rivelate, ma i familiari hanno lasciato intendere che si sia trattato di suicidio con uno struggente comunicato, diffuso poco dopo il tragico evento.

«Il nostro amato Tim era un ricercatore, una fragile anima artistica in cerca di risposte a domande esistenziali, un perfezionista estremo che lavorava e viaggiava ad un ritmo talmente alto da avere uno stress enorme. Quando ha smesso di fare tour voleva trovare un equilibrio per essere felice e fare la cosa che più amava: la musica», si leggeva nel comunicato.

E ancora: «Ha pensato molto al significato della vita e della felicità. Non poteva più andare avanti, voleva trovare la pace. Tim non era fatto per quella macchina da business in cui si è trovato, era un ragazzo sensibile che amava i suoi fan, ma evitava i riflettori».

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