Al Museo Bilotti le opere prefuturiste dipinte nel parco romano
Roma, 28 nov - Cercare la verità nella natura, trovarla nelle foglie degli alberi, nel rivolo d'acqua che cade nella vasca di una fontana, nelle ombre dei tronchi che fanno da quinta al bagliore della luce e dei colori del cielo e dei prati. Mirava a questo Giacomo Balla fissando sulla tela e sulla carta gli scorci di Villa Borghese che gli si offrivano dal balcone della casa in cui era andato a vivere nel 1904 con la moglie Elisa o che sceglieva nelle sue passeggiate. Il grande artista torinese era arrivato nella capitale del 1895 e, dopo aver abitato in via Piemonte, aveva ottenuto l' alloggio a ridosso del grande polmone verde grazie al sindaco Ernesto Nathan. Al rapporto tra il grande maestro e il parco romano è dedicata la mostra allestita fino al 17 febbraio 2019 al museo Carlo Bilotti, nel cuore della Villa, per la cura di Elena Gigli, storica dell' arte da tempo impegnata nella catalogazione dell' opera di Balla.
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