IntervistaPamela Prati ha denunciato Barbara d'Urso per 5 milioni di euro
Covermedia
7.3.2022 - 11:10
La conduttrice napoletana parla delle sue ultime traversie legali a «Verissimo», dove rivela di essere in causa anche con Naike Rivelli.
07.03.2022, 11:10
07.03.2022, 11:20
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Nella sua ultima intervista a «Verissimo», Barbara d'Urso si è sbottonata sulle sue recenti traversie legali. Si tratta di spiacevoli situazioni di cui sono protagoniste Pamela Prati e Naike Rivelli, e che la distolgono dal godersi l'imminente debutto col suo «La pupa e il secchione show» in arrivo il 15 marzo.
«La signora Prati in realtà non è stata proprio chiara. Forse è stata chiara, ma non è chiaro a lei», ha dichiarato Barbara d'Urso ai microfoni di «Verissimo».
«Non ha fatto una denuncia penale, non si è rivolta al giudice penale. In questi ultimi due anni ai miei avvocati non è arrivato niente. In realtà, due anni fa si è rivolta al giudice civile chiedendo un risarcimento economico, di soldi, parlando appunto di un danno biologico e morale. Secondo lei si aggira ben oltre i 5 milioni di euro».
L'esorbitante cifra non comprende nemmeno tutto.
«In più anche il danno patrimoniale per cui la somma... Quella del giudice civile ci è arrivata subito, quella del giudice penale per ristabilire la sua verità sono due anni che non è arrivata. Quindi per ora dire che mi ha denunciata... la denuncia è penale e la cosa penale è grave, quella civile si parla di soldi, quindi è un'altra cosa».
Un contenzioso anche con la figlia di Ornella Muti
Ma non è tutto, perché la d'Urso ha un contenzioso anche con la figlia di Ornella Muti.
«Io chiedo al giudice penale di decidere cosa fare», ha dichiarato Barbara riferendosi alla situazione con la Rivelli. «E il pm dopo aver esaminato il fascicolo, vedendo appunto queste cose gravissime che sono state dette, e non sono quelle piccole che hanno riportato i siti, un po' minimizzando... Il pm ha deciso di rinviare a giudizio e quindi mandare a processo questa signora perché è stata evidentemente molto offensiva, poi ci ritroviamo in tribunale».