Bevilacqua la Masa, fucina artisti
Quattordici atelier a Venezia, tra pittura e nuove tendenze
VENEZIA, 22 APR - La vista sui tetti di Venezia, su campanili che pare di poterli toccare, toglie il respiro, come gli oltre novanta gradini che portano agli atelier all'ultimo piano di palazzo Carminati, a san Stae. Ci lavorano sei giovani artisti scelti dalla Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa per la "residenza" di un anno. Altri sette hanno studio dall'altra parte di Venezia, in un'ala dell'ex convento di Cosma e Damiano, all'isola della Giudecca. Da una parte, in stanze restaurate che hanno visto all'opera Vedova o Tancredi, e prima Moggioli o Gino Rossi, si respirano le tendenze che guardano al concettuale, allo spiritualismo della natura o all'uso di tecnologie o mezzi meccanici per fare arte; dall'altra, è un vortice di colori, di tele, di disegni, di sculture a riempire le volte dell'antica dimora un tempo luogo di preghiera. Per i 13 under 30 del contemporaneo - un quattordicesimo ha rinunciato - l'appuntamento è a metà maggio con la mostra che presenterà al pubblico il frutto del loro agire.
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