SpettacoloBryan Singer: licenziato dal biopic su Freddie Mercury
CoverMedia
5.12.2017 - 11:12
Il regista, scaricato dalla Fox per assenteismo, si difende: «Uno dei miei genitori è gravemente malato».
Bryan Singer è stato sollevato dall’incarico di regista del film basato sulla vita di Freddie Mercury.
La scorsa settimana era stata annunciata l’interruzione delle riprese di «Bohemian Rhapsody» a causa di una «inaspettata indisponibilità» del direttore cinematografico.
Un rappresentante si era rifiutato di aggiungere ulteriori dettagli, lasciando intendere però come si trattasse di un problema di salute riguardante «Bryan e la sua famiglia».
«Spera di tornare a lavoro subito dopo le vacanze natalizie», aggiungeva il portavoce.
Secondo l’Hollywood Reporter, Singer è stato in realtà licenziato dopo una serie di conflitti con l’attore Rami Malek, che nel film biografico veste i panni dell’indimenticabile rocker.
Malek avrebbe accusato Singer di essere una persona «assenteista» e «poco professionale».
In seguito alle lamentele, la Fox, il CEO Stacey Snider e il vicepresidente della Fox, nonché presidente della produzione, Emma Watts, hanno dato un ultimatum a Bryan.
Il regista però non si sarebbe presentato sul set dopo il Giorno del Ringraziamento, costringendo il direttore della cinematografia Thomas Newton Sigel a sostituirlo, come già capitato in altre precedenti occasioni, e spingendo la produzione a licenziarlo.
Singer si è difeso attraverso un comunicato stampa, in cui ha attribuito le sue assenze a un grave problema di salute riguardante uno dei suoi genitori.
«Volevo portare a termine questo progetto con tutto me stesso e dare il mio contributo nell’onorare l’eredità lasciataci da Freddie Mercury e dai Queen, ma la Fox non me lo permetterà solamente perché ho bisogno di qualche giorno per badare alla mia salute e a quella dei miei cari - si legge nella nota -. Bohemian Rhapsody era un progetto appassionante per me. Mancavano appena tre settimane al termine delle riprese. Avevo chiesto alla Fox un po’ di tempo per tornare negli Stati Uniti perché uno dei miei genitori sta molto male. Ho vissuto un periodo devastante, che ha avuto delle ripercussioni anche sulla mia salute. Sfortunatamente lo studio ha preferito darmi il benservito e chiudere il mio rapporto lavorativo. È una decisione non mia e al di fuori del mio controllo».
L’uscita del film è prevista per il 2019, ma, a questo punto, non è da escludere un rinvio.
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