Cannes, l'amore lesbo bandito in Kenya
Rafiki della cineasta Kahyu, primo film del Paese al festival
CANNES, 9 MAG - Ogni anno ai festival si va in caccia del film-scandalo. I cacciatori di scandali sono serviti dalla prima giornata di UN CERTAIN REGARD con RAFIKI, secondo lungometraggio della talentuosa cineasta africana Wanuri Kahyu e primo film del Kenya a varcare i cancelli del Festival.
Il fatto che una donna racconti un amore al femminile non scandalizza più nessuno; ma la scelta di fare questo in un paese dove il legame tra persone dello stesso sesso è ancora perseguito legalmente e in una zona dell'Africa dove prende piede un movimento dal titolo esplicito ("uccidiamo i gay"), diventa un atto politico e sociale di grande risonanza. E infatti RAFIKI arriva a Cannes dopo molte traversie e solleverà certamente un dibattito violento in Kenya e in tutta l'Africa orientale.
Kena e Ziki che si conoscono, si piacciono, scoprono la purezza dello stare insieme e la durezza della società che le circonda, tanto più che i rispettivi padri sono in lotta fra loro per appartenenza a due partiti politici opposti.
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