Tra vita privata e carriera Caterina Murino ricorda il passato: «Ero parecchio cicciotella»

Covermedia

26.2.2024 - 13:01

Caterina Murino
Caterina Murino

L’ex Miss Sardegna ripercorre i ricordi di carriera e della sua vita privata: «Quella fragilità lì, ti resta dentro».

26.2.2024 - 13:01

Attrice sarda e residente a Parigi da 23 anni, Caterina Murino ha condiviso ricordi e riflessioni sulla sua vita e carriera in un'intervista al Corriere della Sera, partendo dagli anni dell’adolescenza.

«Ero parecchio cicciotella, ballavo, mi chiamavano l'ippopotamino rosa col tutù. Quella fragilità lì, anche dopo che il corpo si era trasformato e gli uomini mi guardavano, ti resta dentro. Ho cominciato a lavorare presto».

Riguardo ai concorsi di bellezza che hanno segnato l'inizio della sua ascesa, la Murino racconta: «A 17 anni sono diventata Miss Sardegna, ma alle selezioni nazionali vinse Alessandra Meloni, altra ragazza sarda. Lo presi come un gioco. Tre anni dopo, nel '97, ho ripartecipato e sono arrivata quinta. Ricordo Silvia Toffanin, Christiane Filangieri, Annalisa Minetti, Mara Carfagna che si comportò da amica vera».

Il ruolo più celebre come bond girl in «Casino Royale»

L'attrice sarda ha poi parlato del suo ruolo più celebre come bond girl in «Casino Royale», accanto a Daniel Craig, definendolo un sogno realizzato.

«L'ho vissuto come un sogno. Alla prima a Leicester Square, a Londra, invitai mia madre, Anna Maria, donna divertente. Mi disse: «Tu non puoi andare alla proiezione davanti a Elisabetta II con la tiara di diamanti in testa: tu avresti la corona e lei, la regina, no». Naturalmente vinse mia madre».

La Murino ha anche condiviso un ricordo meno piacevole della sua esperienza televisiva come letterina a Passaparola con Gerry Scotti. «Non fu un'esperienza felice, eravamo delle ragazze messe lì un po' per caso, non mi sentivo a mio agio».

Al contrario, ha descritto con entusiasmo il suo ruolo di danzatrice nel concerto di Claudio Baglioni del 2002. «Si ammalò la coreografa e venni promossa sul campo prima ballerina. Conosco tutte le sue canzoni a memoria, alle prove cantò solo per noi, il corpo di ballo, «Avrai», ma era inavvicinabile, nemmeno l'autografo riuscii a chiedergli».

«Non avere figli è un dolore, non un dispiacere»

Sul trasferimento in Francia, la Murino riflette: «Ci vivo dal 2003. In passato il ministero della Cultura in Italia dava fondi soprattutto ai registi che avevano vinto il David di Donatello. Per lavorare dovevi fare punti, tipo Mulino Bianco. Era un cerchio magico. Se non capitavi lì dentro, eri un outsider. Oggi per fortuna la situazione è diversa».

Infine, ha toccato il tema delicato della maternità: «Non avere figli è un dolore, non un dispiacere. A 46 anni credo che chi distribuisce i miracoli si sia dimenticato di me».

Nonostante ciò, Murino si impegna attivamente in cause benefiche e ambientali: «La mia vita è tra il cinema, l'Amref, la mia associazione che crea gioielli per aiutare gli artigiani sardi i cui proventi vanno in parte in beneficenza, e la difesa degli animali abbandonati. Mi batterò con tutte le mie forze per cercare di migliorare questa Terra».

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