USA Chiusa per sempre la causa «Nirvana Baby» per la copertina di «Nevermind»

SDA

3.9.2022 - 19:26

Lo spirito di Kurt Cobain può ora riposare in pace: i Nirvana hanno ottenuto l'archiviazione della causa per la foto di copertina di 'Nevermind', intentata da Spencer Elden, ritratto da bambino nell'iconico scatto della cover dell'album più celebre della band di Seattle, mentre nuota nudo in piscina.

"Nevermind" fu il secondo album in studio dei Nirvana e segnò la svolta per il gruppo di Aberdeen nello stato di Washington nel 1991.
"Nevermind" fu il secondo album in studio dei Nirvana e segnò la svolta per il gruppo di Aberdeen nello stato di Washington nel 1991.
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«Sono passati oltre dieci anni da quando Elden è entrato a conoscenza del fatto», ha argomentato il giudice distrettuale di Los Angeles Fernando Olguin.

Elden aveva accusato la celebre band grunge di pornografia infantile per l'immagine in cui da bebè inseguiva un biglietto da un dollaro appeso a un amo da pesca. Olguin ha però affermato che l'uomo ha aspettato troppo a lungo per poter accusare i Nirvana di averlo sfruttato sessualmente.

Nel processo, arrivato al terzo ricorso, erano coinvolti gli ex membri della band Dave Grohl e Krist Novoselic, la vedova di Cobain, Courtney Love, diverse etichette discografiche e il fotografo Kirk Weddle, autore dell'iconico scatto di copertina dell'album forse più famoso della band.

Il caso aveva fatto scalpore

Weddle aveva fotografato il bambino nel 1991 al Pasadena Aquatic Center in California. Nella causa, iniziata nell'agosto 2021, Elden aveva parlato di stress emotivo, perdita di capacità di guadagno e «perdita del godimento della vita» e che il tutto era proseguito fino all'età adulta, ma il giudice ha respinto anche stavolta tali argomentazioni. La decisione è stata la terza di una serie e a Elden adesso sarà impossibile tornare alla carica.

Il caso aveva fatto scalpore anche a causa della celebrità della copertina che a suo tempo aveva suscitato perplessità nell'allora boss di DGC Records, David Geffen.

Alle accuse di Elden i legali dei Nirvana avevano argomentato che se l'uomo avesse avuto ragione, chiunque si trovasse oggi in possesso dell'album (ne sono state vendute oltre 30 milioni di copie in tutto il mondo) «sarebbe in teoria colpevole del reato di possesso di pornografia infantile».

La malafede di Elden

Per non parlare del fatto che Elden, fino a poco tempo fa, aveva sguazzato nella sua fama di 'Nirvana Baby'.

«Più volte nel corso degli anni si è fatto fotografare a pagamento rifacendo da adulto la scena della piscina», avevano sostenuto i legali, snocciolando una serie di indizi della malafede del giovane che «si era fatto tatuare il titolo dell'album sul petto, era apparso in un talk show indossando una tutina color carne in una parodia di se stesso e aveva autografato copie di 'Nevermind' per venderle su eBay usando inoltre la connessione coi Nirvana per cercare di rimorchiare donne».