Spettacolo Clementino indagato per il suo “inno alla droga”: la rabbia del rapper

CoverMedia

4.1.2020 - 13:10

Source: Covermedia

L’artista è nella bufera per alcune frasi pronunciate durante il concerto di Capodanno a Nocera Inferiore, nel salernitano.

Il concerto di Clementino a Nocera Inferiore è finito al centro di un’indagine giudiziaria.

Durante lo show di Capodanno, il rapper, Clemente Maccaro all’anagrafe, avrebbe “inneggiato” alla marijuana con frasi come “guagliù vi benedico in nome della canna”, lanciando dal palco una serie di gadget con filtri e cartine.

Come primo provvedimento, il sindaco del comune campano Manlio Torquato ha congelato il cachet da versare all’artista, che un anno fa aveva parlato della sua battaglia per uscire dal tunnel della dipendenza.

«Non ho inneggiato proprio a nulla: c'è una mia canzone che inizia così. E lo spinello di due metri che avrei fumato sul palco era di polistirolo. Era un gioco…», si è difeso Clementino, intervistato da La Repubblica. «Siamo al paradosso. Si tratta di portachiavi con le mie canzoni, ci sono io vestito da Pulcinella o da San Gennaro in versione cartone animato, ne ho tanti a casa, ho montagne di scatole: la Digos può venire a controllare in qualsiasi momento. Alcuni di questi gadget sono verdi, quindi chissà cosa hanno pensato... Non ho distribuito assolutamente mai filtri, canne e marijuana dal palco», ha dichiarato a proposito dei gadget. «Come tutti i rapper, io sono da sempre a favore alla legalizzazione delle droghe leggere. Sono anni infatti che mi batto contro le mafie che fanno profitti sulle droghe e sulla Terra dei Fuochi. Quando hanno bruciato Città della Scienza ci ho girato il video di "'O Vient", ho scritto "Pianoforte a vela" e altre canzoni contro la criminalità. Perché se la prendono con gli artisti invece di combattere i veri criminali che inguaino la nostra società?».

Sul provvedimento del sindaco di Nocera Inferiore, il rapper si è detto pronto ad agire per vie legali. «Sto consultando i miei avvocati. Anche per capire se ci siano gli estremi per una querela, io non ho fatto niente, lo ripeto. E allora perché la mia immagine finita così su tutti i giornali e i siti internet deve essere rovinata?».

Intanto fonti vicine al commissariato di polizia riferiscono: «Si tratta di un'indagine per tutelare i tantissimi minorenni presenti ma anche l’amministrazione comunale, ente pubblico, che ha organizzato il concerto».

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