Spettacolo De Maistre, ecco bambini che lottano per nostro futuro

ANSA

18.10.2020 - 20:05

Ad Alice nella città docu Il futuro siamo noi, in sala da 19/11

ROMA, 18 OTT – José, Arthur, Aissatou, Heena, Peter, Kevin e Jocelyn: bambini provenienti da tutto il mondo che combattono giorno dopo giorno per difendere i propri ideali per un futuro migliore. Li racconta Gilles de Maistre in Il futuro siamo noi, docufilm presentato come evento speciale alla Festa del Cinema di Roma in Alice nella città e nei cinema il 19 novembre in occasione della giornata mondiale dell'infanzia con il patrocinio dell'Unicef Italia.

«Finalmente queste storie hanno trovato una loro dimora, non vedevo l'ora di poterle raccontare e di poter accorciare le distanze tra queste storie incredibili e chi ancora non le conosceva – spiega De Maistre -. Siamo stati in giro nel mondo per 3 anni ad incontrare i bambini che cercano di cambiare il mondo». Piccoli protagonisti, «assolutamente reali, che vivono in paesi reali, portano avanti delle grandi battaglie e tutte le loro storie sono reali». SStorie come qualla di Aissatou, studentessa normale, che è stata obbligata a un matrimonio combinato e ha visto il suo bambino morire neonato in culla. Da allora ha deciso di ribellarsi, di rifiutarsi di chiudere gli occhi sulle ingiustizie che affliggono le bambine come lei e di combattere per loro». Oppure c'è Arthur che per strada incontra i senzatetto e li sfama: «Anche lui si è detto «se loro hanno fame e soffrono, io darò loro del cibo e cercherò di cambiare le cose».

Il motivo che ha spinto De Maistre a fare il film è «anche in parte personale, io ho 6 figli – di cui i più piccoli hanno 4, 6, 8 e 10 anni – e avevo voglia di parlare ai miei bambini per dirgli di non avere paura, che il mondo è bello, che se vogliamo possiamo trasformarlo e migliorarlo… se ognuno fa la sua parte. Guardate Arthur, Aissatou, Josè – che sono i personaggi del film – e guardate questi bambini che non hanno paura mentre affrontano il mondo che li circonda e decidono di combattere per rendere la realtà in cui vivono ancora più bella». (ANSA).

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