Spettacolo Emily Ratajkowski accusa un fotografo di violenza sessuale

Pronta la risposta di Jonathan Leder: «È alla continua ricerca di pubblicità».

Emily Ratajkowski muove una grave accusa contro il fotografo Jonathan Leder.

La modella e attrice ha rivelato di essere stata abusata dall’uomo, a seguito di uno shooting fotografico a New York per il magazine Vulture, risalente al 2012.

Finito il lavoro, la star, su consiglio della sua agente, soggiornò nella casa di Leder a Catskill Mountains, dove si consumò la presunta violenza.

«La mia manager era in pieno controllo della mia carriera - ha scritto -. Ho fatto ciò che mi aveva chiesto. Lei avrebbe dovuto espandere il mio portfolio, così da farmi avere più lavori pagati e crearmi un nome nel settore».

Dopo aver posato in lingerie, Leder chiese alla modella di spogliarsi: dopodiché il blackout.

«Nello stesso istante in cui mi tolsi di dosso i vestiti, una parte di me era come dissociata. Cominciai a fluttuare fuori da me stessa, mi vedevo salire sul letto… poi il buio».

«Era tutto annebbiato, fatta eccezione per ciò che sentivo. Non ricordo baci, ricordo le sue dita improvvisamente dentro di me».

Le accuse sono sopraggiunte dopo che Leder ha pubblicato le foto di Emily in un book non autorizzato.

Pronta la smentita dell’accusato, che tramite il suo pubblicista ha dichiarato al Page Six: «Siamo profondamente turbati nel leggere le ultime (false) dichiarazioni della Sig.na Ratajkowski… nella sua infinita ricerca di pubblicità. Ovviamente, il Sig. Leder smentisce totalmente le sue insinuazioni oltraggiose di essere stata “assaltata”. È grottesco e triste il suo essere così vendicativa e bugiarda verso la stampa, in maniera continuativa».

«Sa di non avere alcuna arma legale per fermare la pubblicazione, quindi parlare male del fotografo (di nuovo) con accuse salaci sembra essere la sua nuova risposta. È un peccato, perché le foto sono davvero potenti e sono amate da tanti suoi fan».