Su Rai3 Emma D’Aquino al timone di «Amore Criminale»

Covermedia

20.10.2022 - 11:00

Emma D’aquino
Emma D’aquino

La giornalista condurrà lo storico format tutti i giovedì in prime time. Stasera sarà la volta di Antonia, uccisa nel 2012 dal suo ex compagno.

Calcio d’inizio peril programma «Amore Criminale» condotto da Emma D’Aquino, al via stasera in prime time (21.25) su Rai3. «Sono contenta di questa nuova avventura, è sempre come fosse la prima volta», spiega la conduttrice del Tg1 in un'intervista rilasciata all’ANSA.

«É un programma molto seguito e ormai storico perché va in onda dal 2007».

A fare da apripista sarà la storia di Antonia, uccisa nel 2012, a 43 anni, dal suo ex compagno, padre del suo terzo figlio.

«Il caso di Antonia, a differenza di altre situazioni in cui emerge la debolezza caratteriale della donna, non presenta questo aspetto. Lei era una donna forte, ma ha avuto la sfortuna di incontrare quest'uomo. É diventata vittima delle sue bugie, ma quando le ha scoperte, ha avuto la forza di reagire», continua la conduttrice che narrerà il femminicidio approfondendo sia gli aspetti psicologici che quelli giudiziari.

«Di storie purtroppo ce ne sono tante – racconta la conduttrice -. A luglio ero a Torino, dove c'è lo studio di registrazione, e in 11 giorni di lavoro ci sono stati tre femminicidi. Sapevo già che la media è uno ogni tre giorni, ma quando ti occupi di questo argomento fa ancora più impressione. Scegliamo la storia anche in base al tipo di racconto, ma si tratta sempre di casi abbastanza definiti».

Non mancano le mail con le segnalazioni

In redazione non mancano le mail con diverse segnalazioni e i ringraziamenti.

«Arrivano tantissime mail alla casella di Amore Criminale – continua la conduttrice -. Alcune sono commoventi: le donne ci ringraziano per averle aiutate a capire che nella storia che stavano vivendo c'era qualcosa di sbagliato. Ci ringraziano e ci spronano a continuare. Questa è la funzione del servizio pubblico. La repressione nei confronti degli uomini è importante, come l'allontanamento dalla famiglia, ma tutto ciò non può esistere se le donne non hanno il coraggio, la forza e anche le possibilità economiche per denunciare. Quella forza viene dalla consapevolezza emotiva, che aiuta a vivere le relazioni in modo sano».