Spettacolo Fabrizio Gifuni interpreta Pippo Fava

Nel film «Prima che la notte» l’attore si cala nei panni del fondatore de I Siciliani, prima che venisse ucciso dalla mafia a Catania in via dello Stadio.

Nella sua ultima performance per la tv, Fabrizio Gifuni ha dato il volto a Pippo Fava.

«Prima che la notte», proiettato su Rai 1 in occasione della «Giornata della legalità», è stato da Claudio Fava, Michele Gambino, Monica Zapelli e dallo stesso regista Daniele Vicari, che per realizzare la pellicola si sono ispirati all’omonimo libro di Claudio Fava e Michele Gambino sugli ultimi quattro anni di vita del fondatore de I Siciliani.

«Quando ho accettato il ruolo conoscevo un po’ la storia di Fava ma non il suo lavoro teatrale e, soprattutto, non ero conscio della sua straordinaria vitalità intellettuale e della sua capacità affabulatoria», spiega Fabrizio Gifuni a La Sicilia, spiegando come il film si concentri, oltre che sulla vita dell’uomo, sulla libertà di stampa.

«La libertà di stampa è uno dei metronomi della salute di una democrazia e oggi, è più che mai necessario parlarne anche in Italia dove ci sono giornalisti minacciati come per esempio Federica Angeli, che vive sotto scorta per le sue inchieste sulla mafia romana. Pippo Fava, in questo, è stato un maestro di giornalismo per i ragazzi della redazione che l’hanno seguito nell’avventura de “I Siciliani”. Quest’ultimo, però, era un mensile che non si limitava al giornalismo di denuncia perché parlava anche di cultura, teatro, ambientalismo, fotografia, periferie. In una scena emblematica del film, quando Pippo Fava, dopo un incontro con Claudio raduna i “carusi” per raccontargli la sua idea de “I Siciliani”, a chi è convinto che il nuovo mensile sia lo strumento per vendicare il torto subito, lui risponde: “Anche, ma io voglio raccontare la vita”. Questa battuta racconta moltissimo delle caratteristiche umane che rendevano Pippo Fava eccentrico, anche nel panorama delle vittime di mafia».