Mostra del cinema di VeneziaIl Leone d'oro alla carriera va per la prima volta a una regista
SDA
30.8.2023 - 19:30
C'è voluto il compleanno, i primi 80 anni della Mostra d'arte cinematografica, il festival di cinema più antico del mondo, per assegnare il primo Leone d'oro alla carriera ad una regista.
Keystone-SDA
30.08.2023, 19:30
31.08.2023, 10:53
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Liliana Cavani, 90 anni di lucida intelligenza, ritira il premio dalla «sua» Charlotte Rampling, indimenticabile protagonista del «Portiere di notte» (1974), ringrazia la Biennale, i professionisti che l'hanno accompagnata nella carriera grata ma fredda.
La platea della sala grande del Palazzo del Cinema, con la folla delle grandi occasioni per la cerimonia di apertura con Comandante di Edoardo De Angelis – c'erano tra gli altri Luca Guadagnino che avrebbe dovuto aprire con «Challengers» con Zendaya – è in piedi a battere le mani.
«Sono la prima donna a ricevere questo premio e non è giusto»
Lei sembra salutare ma poi con una voce finalmente un po' emozionata, ci ripensa e prosegue: «Vorrei dire un'altra cosa. Sono la prima persona donna a ricevere questo premio e non è del tutto giusto – dice scatenando altri applausi – ci sono donne sceneggiatrici e registe che stanno lavorando, che lavorano bene al pari degli uomini, se guardiamo bene, se diamo loro la possibilità di essere viste, ecco credo che il festival dovrebbe considerare anche che le donne. La mostra ha già tanti anni, è necessario senz'altro equilibrio in questo senso, mi auguro che il mio sia un inizio e che abbia un senso».
La regista di «Carpi», che ha ricordato i suoi autori amati Ingmar Bergman e Vittorio De Sica, citato Dante («mi fido di lui, ha parlato bene di Francesco, uomo di pace, pace che è l'unico senso della vita»), ha portato fuori concorso il suo ultimo film «L'ordine del tempo» dal saggio del fisico Carlo Rovelli.
80 anni di emozioni
Rampling, 77 anni, magra, con un abito scultura nero, capelli corti e sguardo sempre inquieto, ha ricordato nella laudatio il legame con Cavani, maestra nel raccontare «gli angoli oscuri dell'anima, sul bello e sull'irrisolto, nel puntare la cinepresa sulla bestia con molti nomi, la regista che nel nostro Portiere di notte non ha dato risposte ma ha mostrato nel senso più radicale cosa è mostruoso».
Una clip con emozionanti fotogrammi anno per anno della mostra ha ricordato cosa c'era da festeggiare, le 80 edizioni di Venezia in 90 anni di storia, interrotta per la guerra ma non per il Covid come ha ricordato la madrina Caterina Murino, attrice Bond girl in «Casino Royale».
In sala le autorità a cominciare dal vicepremier italiano Matteo Salvini, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la sottosegretaria Lucia Borgonzoni, il presidente veneto Luca Zaia, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e tanti altri. E poi le giurie al completo con Damien Chazelle («La La Land») per quella che assegnerà il Leone d'oro. Sale sul palco, cita l'amato Federico Fellini e in italiano dice «W il cinema».
«Comandante» di Edoardo De Angelis
Si comincia. Scorrono le immagini del film in concorso «Comandante» di Edoardo De Angelis con Piefrancesco Favino, un film di guerra sulla storia vera del sommergibilista Salvatore Todaro, un pluridecorato della seconda guerra mondiale famoso per le sue imprese di coraggio uniche e di disobbedienza della legge militare in favore della legge del mare che soccorre chiunque sia in pericolo.
L'episodio celebre del 1940, quando salvò 26 naufraghi belgi dal mercantile che aveva appena affondato, una storia citata dall'ammiraglio Pettorino, comandante della Guardia Costiera, nel 2018 davanti all'allora ministro dell'Interno Salvini. Quest'ultimo entrando in sala questa sera dice: «Sono emozionato e felice di essere qui alla Mostra del cinema». Per eventuali polemiche ci sarà tempo.