Confessioni Gabriele Muccino: «Ho rischiato di perdere la vista»

Covermedia

29.7.2024 - 13:00

«Sono ossessionato dalla questione del telefono da sempre», ha ammesso il regista Gabriele Muccino.
«Sono ossessionato dalla questione del telefono da sempre», ha ammesso il regista Gabriele Muccino.
IMAGO/ZUMA Press

Il regista Gabriele Muccino ha raccontato un aspetto drammatico della sua vita privata al Giffoni Film Festival, ma ha sensibilizzato i ragazzi anche su un tema che gli sta a cuore: la sicurezza stradale.

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«Bisogna insegnare ai giovani a gestire il tempo, non solo a subirlo. Un messaggio può aspettare», ha detto Gabriele Muccino al Giffoni Film Festival.

Il regista ha poi rivelato: «Anni fa per una banale distrazione feci un incidente quasi mortale in Grecia, di cui ho ancora delle cicatrici in testa. Non bisogna mai abbassare la soglia di attenzione quando si è alla guida».

Del resto, il tema dell'incidente stradale torna più volte nei suoi film. «Sono ossessionato dalla questione del telefono da sempre», ha ammesso.

Da qui l'incidente provocato dalla distrazione alla guida a causa dell'uso del telefono. Muccino ha svelato: «L'incidente è l'interruzione fatale di un'esistenza. Io ho usato altre volte l'incidente nei miei film. Ho usato spesso le auto come deus ex machina, come elementi drammaturgici che creavano una fatalità, quindi una crisi fortissima all'interno della storia e del personaggio».

I temi dei film sono come colpi di fulmine

Il cinema per Muccino è anche una scatola magica che lo ha aiutato a superare la balbuzie: «Se ho fatto cinema è perchè a 16, 17 anni balbettavo davvero moltissimo. Con il Cinema raccontavo chi ero attraverso una forma di comunicazione che faceva parlare gli altri. Quell'handicap è stato il propulsore più importante che mi ha spinto a fare con impeto questo mestiere».

«Ma – ha ribadito Muccino – non chiedetemi come viene l'ispirazione perché i temi dei film sono come colpi di fulmine. Credo sia un dono intuire quale storia possa intrattenere e incuriosire il pubblico. I film venuti meglio sono quelli dalle illuminazioni veloci. In ogni azione che ci circonda c'è un film, bisogna solo capire come renderlo interessante anche attraverso momenti di smarrimento, perdita, pathos, emozione».