Spettacolo Gerard Way e la nascita di “The Umbrella Academy”

CoverMedia

1.8.2020 - 13:13

HOLLYWOOD, CA - MAY 03:  Musician/Comic book writer Gerard Way attends "Humans From Earth" Podcast Series Day 2 at the Egyptian Theatre on May 3, 2014 in Hollywood, California.  (Photo by Rachel Murray/Getty Images for "Humans From Earth")
HOLLYWOOD, CA - MAY 03: Musician/Comic book writer Gerard Way attends "Humans From Earth" Podcast Series Day 2 at the Egyptian Theatre on May 3, 2014 in Hollywood, California. (Photo by Rachel Murray/Getty Images for "Humans From Earth")
Source: Getty Images for "Humans From Ea

La seconda stagione della serie targata Netflix è disponibile dal 31 luglio.

“The Umbrella Academy” è nata dall’amore per i fumetti di Gerard Way durante gli anni rivoluzionari dei My Chemical Romance.

La serie tv prodotta da Netflix, che il 31 luglio ha proposto la seconda stagione, si basa sulla prima miniserie, tratta dal primo fumetto scritto dal cantante e disegnato da Gabriel Bá e racconta la storia di una famiglia disfunzionale di fratelli adottivi benedetti da diversi superpoteri.

«All’epoca molte persone, proprio prima che uscissero gli Umbrella, mi conoscevano solo come il cantante di una band», spiega Gerard Way durante un intervento al Comic-Con per la Dark Horse All-Stars.

«La mia storia d’amore con i fumetti è lunga una vita. Sono stato pubblicato per la prima volta a 15 anni, usavo la macchina da scrivere di mia nonna», ricorda l’autore di “The Black Parade”.

«Poi sono andato alla School of Visual Arts di New York City e mi sono specializzato in fumetto. Durante il mio ultimo anno ho fatto uno stage presso la DC, per circa un anno».

Il successo di “The Umbrella Academy” è ora mondiale, spinto dal mainstream di Netflix, ma nasce dalla pura fantasia di Gerard.

«Mi piace materializzare cose che penso dovrebbero esistere - spiega il cantante - Penso che sia un po’ il mio metodo. L'ho fatto con la band, lo faccio con altre cose. Come con “Umbrella Academy” perché le aziende tradizionali sono così preoccupate della continuità e cose del genere…».

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