(Cover) - IT Italian Stars - Per comporre il nuovo album «Equilibrium», Giovanni Allevi si è rifugiato su un’isola dell’Atlantico.
Progetto che arriva dopo un periodo di profondo turbamento emotivo, che ha spinto il pianista a cercare un allineamento perso da tempo.
«Ho recuperato una passionalità romantica intesa come abbandono e piacere, quella che si trova in Chopin e Rachmaninov. E l’ho affiancata a quella mia. Sopratutto nel terzo movimento del Concerto c’è una ritmica potente mutuata dal prog anche se tutta la composizione ha una traccia melodica struggente tipicamente italiana», spiega Allevi a Il Corriere della Sera.
«Mio padre è un accademico e fanatico di Wagner. Ogni volta che gli ho fatto sentire la mia musica in anteprima si grattava la testa in segno di disapprovazione. E per me era un buon segnale. Questa volta si è commosso. Non so come interpretare…».
Questo album segna anche la prima partnership con un altro pianista, Jeffrey Biegel.
«È vero, suono alcuni brani ma il cuore di questo lavoro è il Concerto per pianoforte e orchestra numero 1. È la prima volta che collaboro con un altro pianista. Io e Jeffrey Biegel ci siamo incontrati per coincidenze quasi soprannaturali. Lui mi ha contattato dopo avermi conosciuto tramite un suo allievo. Per comporre questo concerto mi sono ispirato al suo virtuosismo. Lui ha lavorato con Leonard Bernstein ma anche con Keith Emerson, ha una sensibilità classica con elementi prog rock. Questo mi ha permesso di lasciare libero il compositore che è dentro di me».
Cover Media
Tornare alla home page