Un nodo «esistenziale» Hollywood verso lo sciopero degli sceneggiatori

SDA

18.4.2023 - 18:04

Lo sciopero degli sceneggiatori del 2007 (nella foto d'archivio) era costato 2,1 miliardi di dollari all'economia di Los Angeles.
Lo sciopero degli sceneggiatori del 2007 (nella foto d'archivio) era costato 2,1 miliardi di dollari all'economia di Los Angeles.
Keystone

I primi a tremare sono i comici della notte, i cui copioni vengono sfornati con cadenza giornaliera. I sindacati che rappresentano gli sceneggiatori di film, serie e programmi tv hanno approvato lo sciopero se entro il primo maggio non sarà raggiunto un accordo.

18.4.2023 - 18:04

La controparte sono le major e i colossi dello streaming. Il voto dei sindacati – per lo sciopero 9,200 iscritti, pari a quasi il 98% del totale – dà ai vertici carta bianca di fermare il lavoro in assenza di un'intesa. Sarebbe la prima volta dal 2007, quando le writers room si fermarono per cento giorni.

Per i sindacalisti della Writers Guild of America, il lavoro degli sceneggiatori è arrivato a un nodo «esistenziale»: i compensi sono fermi da un decennio nonostante l'esplosione di serie tv nell'era dello streaming.

«È in gioco la sopravvivenza della nostra carriera», hanno avvertito i negoziatori in prima linea. Nel mirino, oltre alle royalties sui programmi in streaming in un clima di crisi generale (Disney sta tagliando settemila posti di lavoro, Warner Bros Discovery ha un debito di 50 miliardi e nelle ultime settimane ha licenziato migliaia di dipendenti) sono le cosiddette, e sempre più frequenti, «mini-stanze», paragonate da un negoziatore a «campi di lavoro», in cui sceneggiatori sottopagati lavorano per due o tre mesi su serie o programmi che ancora non sono stati opzionati dagli studi.

«Una sfida per l'intera industria»

Mancano meno di due settimane all'ora x e i progressi finora sono stati scarsi con gli studi che non mostrano segni di cedimento. Il voto sullo sciopero, ha commentato la Alliance of Motion Picture and Television Producers, «era nelle cose fin dall'inizio, ancor prima che le parti si scambiassero le proposte».

Gli studi auspicano «un ragionevole compromesso», intanto però da settimane si preparano ammassando sceneggiature e mettendo in programma reality che non hanno bisogno di copioni. C'è però chi ha lasciato trapelare preoccupazione: David Zaslav, Ceo di Warner Bros. Discovery, a cui fanno capo gli studi Warner e il canale Hbo, ha osservato che «lo sciopero sarebbe una sfida per l'intera industria».

Se in effetti si sciopererà, talk show serali come quelli di Stephen Colbert, Jimmy Fallon, Jimmy Kimmel e Seth Meyers sarebbero immediatamente al buio, così come, alla fine della settimana, Saturday Night Live. Dovrebbero passare mesi prima che gli spettatori si rendano conto dell'effetto su serie tv e film, ma al tempo dell'ultimo sciopero nel 2007 i 100 giorni di blocco costarono all'economia di Los Angeles circa 2,1 miliardi di dollari.

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