Secondo un recente sondaggio, il principe Harry è il membro più popolare della famiglia reale: il 77% dei britannici ha una buona opinione di lui.
Secondo un sondaggio YouGov al quale hanno partecipato circa 3700 persone, e che è stato pubblicato lunedì, la popolarità di Harry non cessa di aumentare tra i britannici. Il 77% delle persone interrogate lo trova infatti simpatico, dotato di humor e sincero.
Sua nonna, la regina Elisabetta II, arriva in seconda posizione con il 74%. Segue a poca distanza il fratello William (73%). Un po' più distanziati nella classifica figurano al quarto posto la duchessa Kate (64%) e al quinto il principe Philip (56%). La duchessa Meghan (55%) occupa la sesta posizione.
Considerato come distante, il principe Carlo, ereditario, che ha festeggiato recentemente i suoi 70 anni, ottiene dei risultati meno buoni. Meno di un britannico su due (il 48%), ha un'opinione positiva di lui. Si è attestato dunque in settima posizione.
Sua moglie Camilla, amante di Carlo quando quest'ultimo era sposato con la principessa Diana, si classifica decima con solo il 29% di opinioni favorevoli. All'epoca, le era stato affibiato il soprannome di «Rottweiler».
Le 20 cose che ancora non sapete sul principe Carlo
Imbarazzanti registrazioni audio, un divorzio molto mediatizzato, un'infanzia trascorsa costantemente sotto i riflettori: probabilmente sappiamo su di lui molto di più di quanto vorrebbe. Tuttavia, in occasione del 70° compleanno del principe Carlo, abbiamo raccolto per voi 20 cose di cui sicuramente non siete a conoscenza.
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Il 14 novembre 1948 gli inglesi festeggiarono la nascita del loro futuro re. All'epoca, nessuno dubitava che sarebbe dovuto passare molto tempo prima che lo diventasse effettivamente: da quando sua madre Elisabetta è salita al trono il 6 febbraio 1952, suo figlio è diventato erede apparente, quindi primo nella linea di successione al trono inglese; un titolo che nessun erede inglese prima di lui ha portato tanto a lungo.
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Anche se è nato con la camicia, non ha trascorso un'infanzia particolarmente felice. La sua governante diceva del giovane Carlo che era «sognatore e pensieroso». Due tratti caratteriali che hanno dato filo da torcere a suo padre, il principe Filippo. Da bambino, l'erede al trono sarebbe stato preso in giro dai suoi compagni del college di Gordonstoun.
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Malgrado tutto, il principe Carlo può fregiarsi del vanto di aver seguito un percorso universitario: è infatti il primo erede al trono britannico ad aver conseguito una laurea. Ha studiato a Cambridge, inizialmente archeologia e antropologia, ma si è in seguito interessato di storia. Ha ottenuto il suo diploma nel 1970 e ha conseguito il master cinque anni più tardi.
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Come fratello maggiore, Carlo era pieno di attenzioni. Per divertire Andrea (a sinistra) ed Edoardo (a destra), inventava delle storie. Nel 1980, una di esse è stata persino pubblicata sotto forma di libro per bambini: «The Old Man of Lochnagar» racconta la storia di un eremita che vive su una montagna situata nelle vicinanze del castello di Balmoral.
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Il principe Carlo non è bravo con le parole, ma ha un dono per la musica: quando era bambino, suonava il violoncello, la tromba e la chitarra. In più, Carlo era membro della corale della sua scuola.
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E' stato proprio il principe di Galles che ha ridato vita a un'antica tradizione a corte: nel 2000, ha ricreato il posto di arpista ufficiale della corte. Questo ruolo era stato occupato per l'ultima volta nel 1871, quando la regina Vittoria, la trisnonna del principe Carlo, regnava sul paese.
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E ci sa fare benissimo anche con il pennello: da diversi anni, infatti, il principe dipinge acquerelli durante il suo tempo libero. Diverse delle sue creazioni sono state esposte al castello di Windsor nel 1977 e alla Royal Academy nel 1987.
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Un futuro re in una soap opera? Sembra un déjà vu: in occasione del 40esimo anniversario di «Coronation Street», la più vecchia soap opera della Gran Bretagna, Carlo si è recato sui luoghi delle riprese e ha persino fatto un'apparizione nella serie, interpretando sé stesso: è così apparso in uno pseudo telegiornale.
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E Carlo sembra aver apprezzato ancora di più la sua visita sui luoghi delle riprese di «Doctor Who» nel 2013: all'epoca aveva rivelato a Matt Smith, l'ex attore principale della serie, che era fan di questo programma da quando aveva 15 anni. Divertendosi a imitare la voce di un extraterrestre, aveva impressionato Steven Moffat, lo sceneggiatore dell'epoca: «Se avesse voluto, avrebbe potuto avere un ruolo», aveva dichiarato quest'ultimo a proposito del principe.
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In compenso, se c'è una cosa in cui il principe Carlo non brilla, è l'arte dei regali. Questo è quantomeno il parere di Sharon Osbourne, la moglie di Ozzy Osbourne. In seguito al grave incidente in quad di cui è stato vittima il rocker nel 2003, Carlo gli ha inviato una bottiglia di scotch, ha raccontato un giorno la presentatrice televisiva nella sua trasmissione. La qual cosa è un po' spiacevole, perché Ozzy Osbourne fa di tutto per non sprofondare di nuovo nell'alcool.
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Si trattava forse di una bottiglia del proprio whisky? Ogni bottiglia di whisky di malto Barrogill venduta (circa 30 franchi) permette di finanziare l'iniziativa North Highlands del principe, che contribuisce alla realizzazione di progetti nel nord della Scozia.
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E qual è il piatto preferito di Carlo? Secondo Jeremy Paxman, sono le uova alla coque: nel suo libro «On Royalty», l'autore spiega che Carlo chiede che vengano cotte per lui sette uova e mangia quello di cui preferisce la consistenza gialla. «È solo una pura invenzione», ha dichiarato una portavoce del palazzo: il principe, particolarmente rispettoso dell'ambiente, non autorizzerebbe mai un simile spreco.
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In occasione del suo 22esimo compleanno il principe Carlo si è regalato una Aston Martin. La guida ancora oggi, ma con un carburante piuttosto insolito: «I nostri fornitori producono il loro bioetanolo a partire dal vino», ha rivelato Michael Peat, l'ex segretario personale di Carlo, al «Telegraph» nel 2008. Le altre auto del principe funzionano a biodiesel, prodotto a partire dal grasso di frittura.
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E se i suoi veicoli dovessero andare in panne, Carlo può sempre prendere il bus – a prezzo ridotto, come gli altri senior britannici. Inoltre, da cinque anni, Carlo percepisce una rendita, perché ha pagato dei contributi pensionistici durante e dopo la sua attività presso la Royal Navy. Tuttavia, versa questo denaro a un'associazione benefica che si occupa degli anziani.
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Al giorno d'oggi il nome di Carlo è associato solo a Diana e Camilla, ma il principe ha vissuto diverse storie d'amore durante i suoi anni giovanili. Inoltre, numerosi sono i genitori ad aver cercato di fare delle loro figlie delle future regine. Tra loro, Richard Nixon. Nel 1970, il presidente americano ha cercato di far scoccare la scintilla tra il principe e sua figlia Tricia, come ha ricordato Carlo nel 2015 nel corso di un'intervista concessa alla «CNN».
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Diana Spencer non è la prima donna che Carlo ha chiesto in sposa: secondo il suo biografo Jonathan Dimbleby, infatti, nel 1979 Carlo aveva chiesto la mano di Lady Amanda Knatchbull, la nipote del suo carissimo prozio Louis Mountbatten. Tuttavia, poiché quest'ultimo era stato ucciso in un attentato dell'IRA poco tempo prima, la fortunata aveva rifiutato di diventare un membro della famiglia reale britannica.
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Il motto tedesco del principe Carlo ricorda gli obblighi che incombono su un membro della famiglia reale: «Ich dien», si può leggere negli stemmi. Tuttavia, ciò non ha nulla a che vedere con il fatto che nel 1918, la sua famiglia portava ancora il nome di Saxe-Cobourg-Gotha, un nome molto tedesco. Così come le tre piume di struzzo, questo motto fa parte degli stemmi dei principi di Galles dal 15esimo secolo.
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D'altronde, il principe Carlo non ha soltanto antenati tedeschi. Può anche vantarsi di annoverare il conte Dracula tra i suoi avi, come ha rivelato al «Telegraph» diversi anni fa: «Il mio albero genealogico mostra che io discendo da Vlad III l'Impalatore. Nel 2017, Carlo, che possiede due proprietà in Romania, ha persino ricevuto il titolo ufficiale di «principe di Transilvania», un titolo che ha gentilmente rifiutato.
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Carlo possiede moltissimi titoli – e non soltanto regali: nell'aprile scorso è stato nominato «Mal Menaringmanu», una sorta di capo tribù Vanuatu. E' stato consacrato «guardiano delle vacche» dai Massai in Tanzania nel 2011 ed è stato nominato capo tribù («corvo rosso») dagli indiani piedi neri della provincia canadese dell'Alberta nel 1977.
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Volete far piacere a Carlo? Date il suo nome a una specie di rane. Per rendere omaggio all'impegno di Carlo in favore della preservazione delle foreste tropicali, un anfibio che vive all'Equatore è stato battezzato Hyloscirtus princecharlesi. Ecco le parole esatte del principe in questa occasione: «Sono molto toccato. Ho una groppo alla gola, dev'essere una rana.»
In generale hanno davvero troppi nomi propri per poterli elencare tutti quanti. Non stupisce quindi che i membri della nobiltà preferiscano chiamarsi fra di loro con dei nomignoli. E alcuni sono davvero esilaranti, non è vero, principe Wombat?
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Il 29 maggio 1926, colei che oggi è la regina Elisabetta II fu battezzata con il nome di Elizabeth Alexandra Mary, un nome con il quale suoi famigliari raramente si rivolgevano a lei.
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Quand'era ancora piccola, aveva difficoltà nel pronunciare il nome Elizabeth: «Tillabet», rispondeva la principessina (a sinistra) quando le chiedevano il suo nome. Questa piccola storpiatura ha dato vita a Lilibet — un soprannome che i vecchi amici e la sua famiglia utilizzano ancora oggi.
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L'uso dei soprannomi all'interno della famiglia reale britannica fa parte, in un certo senso, della tradizione. Il re Giorgio VI (a destra) era, infatti, soprannominato Bertie dai suoi famigliari — in riferimento ad Albert, il suo primo nome.
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Quanto alla madre della regina Elisabetta II, Elizabeth Bowes-Lyon, era soprannominata «Cake» dai suoi amici a causa della sua passione per le torte. Sua cognata, invece, la scandalosa duchessa di Windsor, la chiamava «Cookie». Se si dà credito alla serie tv «The Crown», per lei, Elizabeth assomigliava a «una cuoca grassa e ordinaria».
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Grazie ad un'altra produzione sulla famiglia reale britannica, siamo venuti a conoscenza del nome con cui il principe Filippo chiamava la regina in privato: «Vieni qui, cavoletto mio», la esorta il suo personaggio nel film premio Oscar «The Queen». «Mi sono informato proprio in ambito reale e sono venuto a sapere da fonti sicure che talvolta il duca la chiamava così», ha spiegato lo scenggiatore Peter Morgan. Quando non la chiama invece «salsicciotta»…
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In una celebre intervista rilasciata a Andrew Morton, la principessa Diana, parlando del suo matrimonio finito, aveva svelato i soprannomi che suo marito Carlo e la sua amante Camilla utilizzavano fra di loro. «Fred» per il principe di Galles, «Gladys» per la sua attuale moglie, la duchessa di Cornovaglia.
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In famiglia anche il principe William al suo soprannome: Wombat. «Quando avevo due anni, i miei genitori mi portarono con loro in Australia, dove il wombat è una specie animale molto diffusa», ha confidato il principe in un'intervista televisiva nel 2007. «È per questo che mi chiamano Wombat e non perché assomiglio a questo animale.»
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Durante gli studi, a William sono stati affibbiati anche altri soprannomi: Wills — ovviamente — e Steve. Quest'ultimo era infatti il nome in codice utilizzato per ragioni di sicurezza quando il principe studiava geografia all'università scozzese di St Andrews.
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Il principe Harry, invece, si era trovato uno pseudonimo per sfuggire ai media: Spike Wells. Il giovane avrebbe addirittura gestito per quattro anni un proprio profilo Facebook con questa identità.
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Una giornalista della televisione canadese afferma di aver scoperto, nel corso di un'intervista con il principe Harry, che i suoi amici lo hanno soprannominato «Potter». In riferimento al maghetto Harry Potter. Tuttavia il palazzo non ha mai voluto che tale soprannome venisse svelato al pubblico.
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Pip e Squeak: è così che si chiamavano i porcellini d'india di cui Kate e Pippa si prendevano cura da bambine. E i nomi dei loro animaletti da compagnia hanno finito per diventare i loro soprannomi. Ecco perché l'attuale duchessa di Cambridge in passato veniva chiamata «Squeak».
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La vedete quella spilla a forma di fiore? Margrethe II non la indossa per caso: la regina danese è soprannominata Daisy dai suoi famigliari. Dato che questo soprannome si traduce «margherita» in italiano, è perfetto per una donna di nome Margrethe.
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Sebbene non si sappia come i suoi compagni d'arme siano arrivati a soprannominarlo «Pingo», il principe Frederik di Danimarca ha ben meritato la seconda parte del suo curioso soprannome, «sommozzatore Pingo»: in quanto sommozzatore da combattimento, il principe ereditario danese era in grado di restare in apnea per due minuti.
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I soprannomi si usano solo in caso di nomi propri molto lunghi? Niente affatto! Secondo un articolo del «Sydney Morning Herald», il principe Frederik avrebbe fatto propria «la massima australiana secondo la quale nessuno nome è troppo corto per essere abbreviato»: il principe si rivolge, infatti, alla moglie Mary, di origini australiane, con il soprannome «Maz».
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Anche in seno alla famiglia reale svedese c'è l'abitudine di abbreviare: la principessa Victoria sarebbe, infatti, soprannominata «Oja» dai suoi cari.
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Se il nome Estelle è derivato da Stella, la principessa Victoria e suo marito Daniel preferiscono chiamare la loro principessina con il nomignolo: «Pricken» («pisellino» in italiano).
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