Spettacolo Jovanotti: arriva la docuserie «Non voglio cambiare pianeta»

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9.4.2020 - 11:10

Source: Covermedia

Dal 24 aprile sarà disponibile su RaiPlay il primo docutrip del cantante romano, filmato in Sudamerica lo scorso anno durante la traversata in bicicletta tra l’Argentina e il Cile.

Jovanotti ha realizzato la sua prima serie tv.

A febbraio 2019, il cantante doveva far parte del trio di conduttori che hanno timonato il Festival. Tuttavia, poco prima della kermesse, il 53enne ha dato forfait annunciando che sarebbe partito per un lungo viaggio in bicicletta, attraverso il Sudamerica, tra l’Argentina e il Cile.

La vacanza di Jovanotti è diventata ora una mini-serie, che dal 24 aprile sarà disponibile su RaiPlay.

«“Non voglio cambiare pianeta” è una serie di 15 puntate + 1 che uscirà tutta insieme dal 24 aprile su RaiPlay», anticipa Jovanotti sui social.

«Tra gennaio e febbraio scorsi ho fatto un viaggio in bicicletta nell’altra parte del mondo. Sono tornato e il mondo era diventato un altro mondo. Ho fatto un viaggio per cercare un po’ di isolamento nella natura. Sono tornato e mi sono trovato dentro ad un altro isolamento, questa volta obbligato dalla natura stessa. Ho fatto un viaggio per prepararmi al futuro, e sono tornato impreparato a questo presente, ma ripensando a quei 4000 km a pedali mi rendo conto che neanche uno di quei km è andato perduto, perché mai come oggi è chiaro a tutti che la nostra vita è un grande viaggio pericoloso nell’ignoto, anche stando chiusi in casa».

Dopo Viva RaiPlay con Fiorello, anche Jovanotti per lanciare il suo nuovo progetto sceglie la piattaforma della rete nazionale.

«Con RaiPlay abbiamo scelto di realizzare questa serie tv adesso, di non tenerla ferma, per avere sulla piattaforma un contenuto inedito, leggero, sorprendente che può far piacere a qualcuno che in queste settimane ha voglia di qualcosa di diverso e di nuovo, il primo docutrip musical-avventuroso. Lo stiamo finendo in questi giorni - conferma Jova - lavorando a distanza su montaggio e la musica con Michele Lugaresi, Federico Taddia e Fresco e non vedo l’ora di condividerlo perché ha dentro qualcosa che forse in queste settimane può farci evadere un po’ e fantasticare».

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