Spettacolo Keira Knightley: «Troppi stupri nei film di oggi»

CoverMedia

17.1.2018 - 13:11

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L’attrice preferisce i film in costume e critica il modo in cui vengono ritratte le donne nei nuovi prodotti in streaming.

Keira Knightley pensa che ci siano troppe scene di violenze sessuali nei film di oggi.

L’attrice - nota per pellicole di successo come «Orgoglio e Pregiudizio» e «Espiazione» -, si riferisce soprattutto ai nuovi prodotti cinematografici commercializzati da piattaforme come Netflix e Amazon, da cui la 32enne star al momento sembra voler prendere le distanze.

«Con l’ascesa di Netflix e Amazon stiamo assistendo a delle storie forti sui personaggi femminili su servizi in streaming. Francamente non so molto di questi film - ha dichiarato a Variety - . Io personalmente non realizzo molti progetti contemporanei perché i personaggi femminili quasi sempre finiscono per subire violenza sessuale. Trovo che ci sia sempre qualcosa di cattivo gusto nel modo in cui le donne vengono ritratte. Ho invece sempre trovato una grande fonte di ispirazione nei personaggi che mi hanno offerto nei film in costume».

«C’è stato qualche cambiamento in positivo. Improvvisamente hanno iniziato a inviarmi degli script ambientati nel presente con donne che non vengono violentate nelle prime cinque pagine o non sono semplicemente la fidanzata o la moglie amorevole».

Keira è infine intervenuta sullo scandalo che ha travolto il potente produttore Harvey Weinstein, di cui conosceva la reputazione da «bullo» ma con cui non ha mai avuto particolari problemi.

«La mia esperienza con lui è stata sempre molto professionale - racconta -. Eravamo in buoni rapporti durante i film che abbiamo fatto insieme. Sapevo della sua reputazione di bullo. Era famoso per telefonare alle persone nel bel mezzo della notte e litigare. Non l'ha fatto con me e sicuramente non mi ha mai chiesto che gli facessi un massaggio o qualcosa di simile. Non sapevo delle accuse di violenza o molestie. Per la prima volta le persone stanno condividendo la propria storia. Le vittime sono state assolutamente terrorizzate nel parlarne e temevano le conseguenze, quindi non credo che tutti sapevano quello che stesse accadendo».

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