Spettacolo Kim Kardashian «frustrata» dalla surrogacy

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11.12.2017 - 13:12

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Dura non portare in grembo il suo terzo bebè per la socialite, che rivela: «Avevo già provato a impiantare un embrione, ma non funzionò».

È estremamente «frustrante» per Kim Kardashian non poter portare in grembo il suo bebè.

A causa di alcuni complicazioni riscontrate nelle due precedenti gravidanze, la socialite si è affidata a una madre surrogata per avere il suo terzogenito con il marito Kanye West.

Tutto sta filando liscio, e la donna dovrebbe partorire tra poche settimane: ciononostante per la star 37enne si tratta di una situazione molto delicata.

«È frustrante non avere il mio bambino nella pancia - ha dichiarato la starlette durante il suo reality show -. È la dinamica a essere strana. Vado a tutti gli appuntamenti dal dottore e provo a essere presente, ma, quando non sei tu a essere incinta, devi tentare di far di tutto per essere presente nelle loro vite ed è un equilibrio davvero sottile».

«Ovviamente voglio essere tenuta al corrente su tutto ciò che riguarda il mio bebè, ma mi fido della madre surrogata e non voglio diventare la sua ossessione. Sarà un percorso molto lungo e che andrà affrontato giorno per giorno, ma sono sicura che col tempo le cose saranno più facili».

Nonostante le sue preoccupazioni, Kim ha confidato alla sorella maggiore Kourtney di sentirsi fortunata per aver trovato nella surrogate una donna disponibile e attenta alla privacy.

«Sono grata per le possibilità che ci sono offerte in questi giorni. Sono grata per aver trovato una donna così altruista e disposta a fare ciò».

«Certamente voglio tenere questa situazione privata. Non voglio che la gente trovi la mia surrogata. E non voglio che nessuno la disturbi. È una donna comune e non saprebbe come gestire i riflettori».

Prima di avere il figlio Saint, 2, Kim e Kanye provarono già a impiantare un altro embrione, che, sfortunatamente per loro, non attecchì.

«Questo gioco dell’attesa è folle - ha detto la Kardashian alla sorella Khloé al telefono -. È frustrante. È snervante perché sai che esiste un 60% di possibilità che attecchisca. Per me non ha funzionato. E l’ho perso».

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