Spettacolo Kristen Stewart: per il suo nuovo film ha attinto al «dolore costante» che affronta

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11.10.2020 - 13:10

Los Angeles premiere of 'JT LeRoy' - Arrivals

Featuring: Kristen Stewart
Where: Hollywood, California, United States
When: 24 Apr 2019
Credit: FayesVision/WENN.com

Featuring: Kristen Stewart
Where: Hollywood, California, United States
When: 24 Apr 2019
Credit: FayesVision/WENN.com
Los Angeles premiere of 'JT LeRoy' - Arrivals Featuring: Kristen Stewart Where: Hollywood, California, United States When: 24 Apr 2019 Credit: FayesVision/WENN.com Featuring: Kristen Stewart Where: Hollywood, California, United States When: 24 Apr 2019 Credit: FayesVision/WENN.com
Source: FayesVision/WENN.com

L'attrice veste i panni di una donna la cui fidanzata, interpretata da Mackenzie Davis, non ha ancora fatto coming-out con la sua famiglia.

Kristen Stewart è stata attratta dallo script di «Happiest Season» perché cattura il «dolore costante» che deve affrontare come membro della comunità Queer.

Nella pellicola, l'attrice veste i panni di una donna la cui fidanzata, interpretata da Mackenzie Davis, non ha ancora fatto coming-out con la sua famiglia. Ora, in una nuova intervista a InStyle, rivela che la storia somiglia a quella vissuta con l'attrice Clea Duvall: che ha co-scritto la sceneggiatura con Mary Holland.

«Non voglio esaltare il mio dolore, perché so che il dolore di molti altri è stato grande», ha condiviso Kristen Stewart.

«Essendo una persona queer e vivendo in questo mondo, alcune cose ti feriscono costantemente. Comunque, ho letto la sceneggiatura e non potevo credere che una produzione stesse facendo un film proprio su questo».

Per il suo personaggio, la Stewart ha attinto alle sue scoperte graduali sulla sua sessualità.

«Mi riconosco nei personaggi creati dalla Davis… perché sono stata su entrambi i lati di quella dinamica - dove qualcuno ha difficoltà a riconoscere chi è mentre l'altra persona è più auto-accettante».

«Personalmente ho scoperto gli aspetti più complessi di me stessa un po' più tardi», riflette Stewart, ammettendo che non ha mai provato «un’immensa vergogna» ma «non si sente lontana da quel vissuto».

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