Spettacolo L’ex assistente di Britney Spears: «Ero spaventata da suo padre»

L’ingerenza di Jamie Spears nella vita della popstar era tale da farle temere per la sua incolumità.

L’ex assistente di Britney Spears è stata minacciata dal padre della popstar.

Divenuto tutore legale della figlia dopo il crollo nervoso del 2008, Jamie Spears ha intimato a diverse persone di non avvicinarsi più a Brit.

Una di queste era l’assistente (e cugina) Alli Sims, che nell'intervista con NBC News racconta di aver temuto per la sua incolumità.

«Non ho più risposto (alle chiamate di Britney, ndr)», ha spiegato riferendosi ai numerosi tentativi della cantante di mettersi in contatto con lei utilizzando telefoni presi in prestito, in seguito al tracollo psicologico.

«A quel punto la situazione era diventata una cosa più grande di me: suo padre e altre persone erano coinvolte», ha aggiunto la Sims.

«Credo davvero che lui (Jamie) avrebbe fatto qualcosa se non mi fossi allontanata da questa situazione», ha continuato ricordando infine l’ingerenza mediatica subita da Britney negli anni d’oro.

«Solo perché stavo sorridendo in una foto mentre ritiravo del cibo da asporto non significa che cercassi attenzioni. Avrei preferito di gran lunga guidare per la città senza che nessuno ci disturbasse».

Ora sposata, madre di una bambina e residente in Louisiana, la Sims si sente ancora in colpa per aver abbandonato sua cugina quando ne aveva più bisogno.

«Non riesco a immaginare come si sia sentita sola (Britney)», ha confessato.

«Mi manca come persona e penso a lei tutto il tempo? Sì. È ancora dappertutto. Non posso fare a meno di pensare a lei ogni giorno».

I commenti della Sims arrivano 10 giorni dopo l'uscita del nuovo documentario «New York Times Presents: Framing Britney Spears», che ha debuttato in America sul piccolo schermo all'inizio di questo mese.

Il film punta il dito sulla battaglia giudiziaria intrapresa dalla pop star per liberarsi della tutela legale esercitata dal padre, imposta dal tribunale.