Leggendaria Alida Valli, in un film la sua storia
Nipote, unica e moderna. Nel docu la sua incredibile carriera
ROMA, 23 OTT – Leggendaria Alida Valli: nel mondo del cinema l'aggettivo che più si addice a questa grande attrice è questo. Lo sappiamo in Italia, ma lo sanno anche nel mondo, perché questa interprete, nata a Pola nell'Istria una volta italiana e da lì fuggita con la nobile famiglia a Como, ha girato tutto il mondo musa scelta da registi immensi, da Hitchock (Il caso Paradine) a Pasolini (Edipo Re), da Visconti (Senso il suo film forse più famoso) a Reed (Il terzo uomo), e poi ancora Soldati, Vadim, Zurlini, Clement, Chabrol in una lista davvero infinita.
Un documentario, non a caso selezionato dal festival di Cannes tra i Cannes Classics di quest'annata sfortunata, racconta la leggenda Valli, come a Hollywood, con il solo cognome (d'arte, quello vero era Altenburger von Marckenstein und Frauenberg) figurava nei credits e nei manifesti. Ma non solo: l'ottica del racconto di Mimmo Verdesca, realizzato con la decisiva collaborazione del nipote Pierpaolo De Mejo, restituisce allo spettatore, oltre alla brillante carriera tutta da ripassare – ha cominciato a lavorare ad appena 15 anni – una dimensione privata che completa ancora di più l'unicità di questa donna che ha attraversato il Novecento.
'Alida' , presentato alla Festa di Roma, debutterà nelle sale con una prima uscita-evento il 16,17 e 18 novembre distribuito da Luce-Cinecittà che con Rai Cinema lo ha prodotto. Ribelle, anticonformista, intelligente, spiritosa, Alida Valli è stata musa ispiratrice di registi e lo è delle giovani generazioni, «una bellezza moderna», come il direttore di Cannes Thierry Fremaux dice nel film, «una generosa interprete» come sottolinea Bernardo Bertolucci che la volle in Novecento. «Sono cresciuto con mia nonna – dice all'ANSA Pierpaolo che nel film è una sorta di Virgilio in un racconto che si immagina in prima persona di Alida (con la voce bella, come la sua, di Giovanna Mezzogiorno) – sono felice oggi di condividerla con gli altri, era una persona eccezionale». (ANSA).
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