Rapporto con i fan non sempre facileLigabue rivela: «Per gli amici sono Ciano, per tutti gli altri Liga»
SDA
4.5.2022 - 13:26
Luciano Ligabue non si ferma mai.
04.05.2022, 13:26
04.05.2022, 13:34
SDA
Tra i progetti un libro autobiografico, un nuovo singolo, due nuove date appena aggiunte all'Arena di Verona e l'appuntamento atteso ormai da quasi tre anni il 4 giugno alla RCF Arena di Reggio Emilia per festeggiare insieme a oltre 100 mila fan i 30 anni di carriera nel concerto-evento «30 anni in un (nuovo) giorno».
All'Arena – dove torna dopo nove anni dall'ultima volta – il rocker sarà protagonista il 27, 29, 30 settembre e anche con i nuovi appuntamenti del primo e 3 ottobre, come ha annunciato lui stesso durante un intervento a RTL 102.5.
«Penso di averlo ripetuto allo sfinimento: il senso di tutto quello che faccio è andare sul palco, se te lo tolgono per tre anni... ora ho bisogno di sfogarmi. Spero solo di non esagerare, il 4 giugno ho paura di non controllarmi. Immagino che sarà un'emozione particolarmente forte e se la meritano anche quelli che hanno aspettato fino ad ora».
Il rapporto con i fan non è sempre stato facile
Ma il rapporto con i fan non è sempre stato facile. «Per miei amici sono Ciano, per tutti gli altri sono Liga. E ai tempi di Una vita da mediano ho pensato di ritirarmi perché non riuscivo a 'palleggiare' bene certi aspetti della popolarità».
L'album Miss Mondo fu il modo per raccontare la crisi che stavo vivendo e per uscirne. Vita da mediano esprimeva il senso di colpa che stavo vivendo con il successo: era il mio modo di dire 'sappiate che mi faccio il mazzo'. Mi sentivo isolato: chiunque parlava con me, non parlava con me ma con l'idea che si era fatto di me.
La stella polare che non mi ha fatto smettere sono stati i concerti, non ci volevo rinunciare». A sorpresa Liga ha anche pubblicato un nuovo brano: «Non cambierei questa vita con nessun'altra» (Warner Music), che presenterà a Campovolo, nel nuovo spazio creato rigorosamente ad hoc per la musica con una pendenza del 5% per garantire una visuale e un'acustica ottimali. Il brano è accompagnato da un video, diretto da Luciano Ligabue e Riccardo Guarneri.
In libreria è appena uscita l'autobiografia «Una Storia»
Intanto in libreria è appena uscita «Una Storia» (Mondadori), la sua prima autobiografia, che abbraccia la sua storia e quella della sua famiglia ("modesta, ma fantastica"), ma è anche il racconto della provincia italiana, dagli anni Sessanta ad oggi. «Ho svuotato il sacco, più di così non avrei potuto – ha raccontato a RTL 102.5 -. E' stato come srotolare tutto il nastro, passo dopo passo, per mettere insieme i ricordi che contano».
Come quello dell'incontro con Lucio Dalla o della nascita dell'amicizia con Pierangelo Bertoli. «Io sono timido, lo sono sempre stato. Mi vergognavo a far sentire le mie canzoni. Il mio amico e manager Claudio Maioli, più sfacciato, trovò il suo numero sull'elenco telefonico, lo chiamò e gli chiese se voleva ascoltare le mie canzoni. Da lì nacque la nostra amicizia».
Timido, ma sul palco ha sempre dato tutto. «Non ho mai capito perché. Ma ho capito che avrei voluto fare il cantante quando a un concerto di Franco Battiato nell'81 sentivo l'eccitazione del pubblico femminile crescere, vedevo lanciare reggiseni e mutandine. Allora ho capito che avrei fatto quello».
Il libro è anche un modo per raccontare oltre alle gioie anche i dolori. «Ho capito nel tempo che non bisogna avere troppa vergogna dei propri dolori perché aiuta ad alleggerirli e permette a qualcun altro di non sentirsi solo. Racconto i dolori, ma anche come ne sono uscito. Perché bisogna ricordare che la fase dolorosa è sempre una fase».
Ad ottobre poi Ligabue sarà protagonista di quattro concerti nelle principali città europee: 26 ottobre Barcellona, 28 ottobre Bruxelles, 30 ottobre Parigi, 31 ottobre Londra.