Ricordi di una vita Lino Banfi: «Eravamo poveri, all'asilo mi dissero: sua figlia deve mangiare carne, è rachitica»

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18.9.2023 - 11:01

Lino Banfi
Lino Banfi

L’attore ricorda la moglie Lucia: «Fino all’ultimo giorno l’ho baciata, l’ho chiamata amore, e l’ho amata veramente».

Lino Banfi non ha dimenticato la moglie Lucia, scomparsa nel febbraio del 2023 dopo una lunga malattia.

Nell’intervista concessa al Corriere della Sera, l’attore di Canosa si sbottona sulla sua dipartita che lo riporterà dall’amata consorte.

«(Immagino l’aldilà, ndr) Un posto tranquillo e accogliente, perché così Lucia me lo sta preparando».

«“Che vvuoi? Vattinne!"»

Un amore a 360 gradi quello che ha legato Banfi a Lucia, cominciato in meridione, dove si conobbero.
«Mi avevano espulso dal seminario, avevo saltato l’adolescenza, e cercavo una fidanzata. Così noto questa ragazza, carina, molto timida, che fa la rammendatrice. La fermo: "Signorì, te devo parlare…"», ricorda Banfi.


«“Che vvuoi? Vattinne!"». Per fortuna ho insistito: le devo tutto. La sua famiglia non mi voleva; così facemmo la fuitina. Ci sposammo alle sei del mattino, in sacrestia. Un freddo tremendo. Il testimone tardava, e il prete si innervosì: «Sbrighiamoci, che dopo ho un matrimonio!». Ci rimasi malissimo: «Padre, e il nostro cos’è?». Così promisi a mia moglie che un giorno avrebbe avuto una festa da principi. E ho mantenuto».

La donna fu provvidenziale nel convincere l’attore ad intraprendere la strada dello spettacolo.

Il pericolo di crescere una figlia rachitica

«Andammo a Roma sul camion della verdura di mio cugino: devo ancora pagarlo adesso. Era nata Rosanna. Non avevamo una lira, solo debiti coi cravattari.»

«All’asilo mi dicevano: la bambina deve mangiare la carne, se no diventa rachitica. Questa parola – rachitica – mi rigira ancora dentro. Così andai dal senatore Iannuzzi, il senatore di Canosa.

«Mi trovò un posto da fattorino in banca, con la prospettiva di essere promosso usciere. Basta con l’avanspettacolo, da domani si lavora seriamente. Non ci dormii tutta la notte. All’alba Lucia mi disse: «Tu oggi non vai. Non voglio vivere con un uomo infelice. Tu devi fare l’attore. E io sarò sempre al tuo fianco», racconta con la voce spezzata dalle emozioni.

Fino all’ultimo giorno l’ho baciata, l’ho chiamata amore, e l’ho amata veramente. Abbiamo anche concordato un segnale, un fischio, per riconoscerci nell’altra vita, tra tante anime», conclude.