Lirico Cagliari ricorda vittime Covid con Requiem di Fauré
In platea anche l'Arcivescovo del capoluogo Monsignor Baturi
CAGLIARI, 19 SET – Lunghi applausi ieri sera all'Arena del Parco della Musica di Cagliari per un concerto dal forte impatto emotivo. Per ricordare le vittime della pandemia e rivolgere un pensiero di ringraziamento al personale sanitario della Sardegna coinvolto è stato proposto per «classicalparco» un programma elegante, incentrato su uno dei più raffinati compositori francesi, Gabriel Fauré, vissuto a cavallo tra l'800 e il '900. In sala, accanto al sovrintendente Nicola Colabianchi, l'arcivescovo di Cagliari Monsignor Giuseppe Baturi.
«Bisogna ringraziare il Teatro Lirico per questa iniziativa. Ricordare le vittime del Covid, tutti quelli che hanno avuto conseguenze drammatiche e quanti hanno lavorato per salvare vite umane è importante – ha detto all'ANSA mons. Baturi – è necessario conservare la memoria. E poi – ha aggiunto – il Requiem ci fa meditare sul destino dell'uomo. Quando l' uomo si trova al limite non può che pregare Dio perché una grande compassione salvi tutto l'umano». Sul podio Valerio Galli ha guidato Coro, Orchestra e solisti in un repertorio di musica sacra e sinfonica: Pelléas et Mélisande, suite dalle musiche di scena Cantique de Jean Racine e in finale Requiem per soli, coro e orchestra. Nei due ruoli solistici si sono esibiti il soprano Claudia Urru e il basso Francesco Leone. Sul finale un piccolo imprevisto: una sorta di breve sospensione del concerto voluta dal direttore per lasciare che si spegnesse l'eco dei fuochi di artificio giunti dalle vicinanze che avrebbero offuscato la bellezza dell' ultimo movimento. «Con questo concerto abbiamo voluto ricordare le vittime, pensando anche alle esequie che non si sono potute celebrare e il sacrificio e l' impegno dei tanti operatori della Sanità – ha detto all'ANSA Nicola Colabianchi – la scelta è caduta su Fauré con le sue melodie straordinarie. Il suo requiem riesce a sublimare il dolore e restituire un senso di serenità e consolazione». (ANSA).
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