L'attrice 94enne commossa e affranta a "Domenica in" su Rai 1.
Ad intervistarla la padrona di casa del programma, Mara Venier, qui di spalle.
Lollobrigida, ho diritto di vivere ma anche di morire in pace - Gallery
L'attrice 94enne commossa e affranta a "Domenica in" su Rai 1.
Ad intervistarla la padrona di casa del programma, Mara Venier, qui di spalle.
L'attrice 94enne commossa e affranta a Domenica in da Mara Venier.
«Ho diritto di vivere ma anche di
morire in pace» così Gina Lollobrigida, commossa, affranta, in
lacrime a Domenica in su Rai1 intervistata da Mara Venier.
«Forza, sei una bersagliera, amore» l'ha spronata Venier.
L'attrice, 94 anni, è da anni in lotta con la famiglia da quando
nella sua vita è entrato Andrea Piazzolla. In collegamento anche
il nuovo legale della Lollobrigida, Antonio Ingroia.
«Per me è come un figlio»
Sabato i
legali di Milco e Dimitri Skofic, rispettivamente figlio e nipote dell'attrice, erano intervenuti a Italia Sì
su Rai1 per spiegare le loro ragioni, mosse «da immutato affetto
e viva preoccupazione per il vergognoso annichilimento del suo
patrimonio a beneficio del signor Piazzolla».
«Per me è come un figlio, mi sta accanto come un figlio, mi ha
aiutato ad andare avanti. La sua figlia Gina si chiama come me,
è una tigre», ha detto affettuosa. «Andrea non ha mai sbagliato.
È una persona brava ed il fatto che mi ha aiutato, sta avendo
dei guai terribili. La vita è mia ed io decido cosa farne. Fare
dei regali ad Andrea e la sua famiglia è una cosa che riguarda
me, nessun'altro.», ha aggiunto.
Il caso
L'avvocato Ingroia ha spiegato in tv il caso che si trascina da
tempo per commentare poi «da bersagliera in questi anni è stata
bersagliata». Piazzolla, che gestiva i beni della Lollobrigida,
è a processo per circonvenzione di incapace, mentre ad ottobre
la Cassazione ha convalidato il decreto di apertura
dell'amministrazione di sostegno per l'attrice, su azione legale
promossa dal figlio Milco.
È lui che ha chiesto all'autorità giudiziaria di Roma di mettere i beni di sua madre in mani
sicure. Anzi Skofic aveva chiesto la 'tutela' anche per la
gestione ordinaria della vita di sua madre. Ma i giudici hanno
ritenuto che 'Lollo' è in grado di prendere da sola le sue
decisioni per la vita quotidiana, ma non quelle che riguardano
la gestione di soldi, società e immobili.